MAGENTA – Si avvicina l’apertura delle scuole a Magenta e torna a ribalta la questione, ormai dolente, delle lunghe liste d’attesa per la Scuola dell’Infanzia. Un problema purtroppo che si trascina da anni. Così è bastato un post comprensibilmente arrabbiato di una mamma sul gruppo FB “Bella Magenta” per l’esclusione della sua bimba dall’elenco dei piccoli ammessi alle Scuole dell’Infanzia comunali per riaprire la polemica. “Mi si dice che fino a cinque anni non è obbligatorio mandare i propri figli a scuola, ma il diritto dove lo mettiamo? Vergognoso”. La discussione innescatasi sui “social” come capita spesso ha finito per mettere nel mirino anche le scuole paritarie, da qualcuno impropriamente chiamate private, dimenticandosi da un lato “la libertà di scelta educativa” ma soprattutto, il fatto che a Magenta e nelle sue Frazioni le scuole paritarie adempiono ad una preziosa funzione sociale che potremmo definire ‘cuscinetto’. Diversamente, il rischio – anzi la pressoché certezza – sarebbe quella di avere una lista d’attesa ancora più lunga per quel che riguarda la Scuola dell’Infanzia. Un aspetto sul quale è intervenuto anche il Vice Sindaco Simone Gelli che ha la delega diretta in materia di politiche educative. Il problema c’è, inutile negarlo. Ma come emerge anche dalle parole del Vice Sindaco non è di quelle situazioni che si risolvono con la bacchetta magica, sia al governo della città un’amministrazione di un colore politico piuttosto che di un altro.
“Guardate che non è una questione di far lavorare le scuole paritarie. Posto che quest’anno grazie all’intesa proprio con loro abbiamo otto posti in più in cui le famiglie magentine pagheranno le rette in base all’Isee. Di più fino al passato anno la lista era molto più ridotta. Quest’anno arriviamo a 90 bimbi poiché abbiamo registrato un aumento di ragazzi con disabilita’ e questo fattore fa si che il numero dei bimbi nelle classi vada diminuito. Di più costruire una nuova scuola costa un minimo di un milione di euro. Ahimè un investimento non facile da assorbire per un Comune come il nostro, pur tuttavia stiamo verificando alcune soluzioni che potrebbero aiutare a smaltire la lista d’attesa presente oggi”.
In altre parole, problematica complessa, per certi versi ormai strutturale ma che occorre ormai affrontare di petto. Senza dimenticare, però, il contesto e le forze che il Comune può oggettivamente mettere in campo.
F.V.