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Dall'archivio:

Magenta e il 4 Giugno blindato all’Ossario dei Caduti del 1859 (VIDEO)

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MAGENTA –  Dalle nostre parti si dice che “piutost che nient a l’è mei piutost”. Antico adagio del dialetto delle nostre contrade, dei nostri nonni,   che comprenderanno anche i non nativi, e che ben si addice a questo 4 Giugno in epoca Covid.

Un 4 Giugno blindatissimo, con un protocollo ferreo, benché tutto si svolgesse all’aria aperta, in grandi spazi e, soprattutto, per fortuna, la pandemia appaia, finalmente, un brutto ricordo avendo la Lombardia ormai numeri da zona bianca. Epperò, il protocollo è il protocollo, così come i funzionari e la burocrazia sono sempre gli stessi da tempo immemore. Così per entrare all’Ossario, le bande cittadine hanno dovuto partecipare in misura ridotta, così come le due Fanfare presenti (Bersaglieri Nino Garavaglia e Alpina in onore di Piercarlo Cattaneo ndr), idem dicasi per i gruppi di rievocazione storica General Cler, Borgo Pontenuovo e Carosello Storico dei Tre Leoni di Somma Lombardo.  Villa Naj Oleari sprangata per evitare l’afflusso nel Parco della Battaglia da dietro e da qui all’Ossario, ingresso all’Ossario, con ampia presenza di gel igienizzante, rilevamento della temperatura e ferrea lista di chi poteva star dentro e chi no.

 

Bandiere e paramenti che sono stati messi un po’ di corsa la domenica mattina presto, per poi sbaraccare il tutto entro sera, museo della Battaglia chiuso per evitare assembramenti e un ritorno della pestilenza. Insomma, è stato giusto un segno. E onestamente se voleva essere un segno per ricordare ma anche per sperare in un futuro migliore, crediamo che da parte dell’Amministrazione e del Sindaco, un po’ più di ‘coraggio’ non sarebbero guastati. Ma non vogliamo entrare in inutili polemiche. Ergo, accontentiamoci di quello che passa il convento.

Nessun ambasciatore presente, idem dicasi per le Istituzioni superiori e i suoi rappresentanti, per la verità non abbiamo visto nemmeno Luca Del Gobbo che non è stato invitato, consigliere regionale ma comunque per dieci anni sindaco della nostra Città. In altre parole, una cerimonia per pochi intimi. Il Primo cittadino Chiara Calati, i capigruppo in consiglio comunale, la Giunta, il presidente del Consiglio Fabrizio Ispano, Paolo Razzano e Felice Sgarella.

Tutti dopo la Santa Messa in Basilica hanno raggiunto alla spicciolata l’Ossario e il Monumento del Mac – Mahon finalmente vestito a festa. Ovviamente, chi non poteva mancare all’evento, il Presidente della Pro Loco Pietro Pierrettori, il “papà” della rievocazione storica cittadina che anche quest’anno è stata cancellata per il Covid. E’ stato lui ad aprire la breve cerimonia citando la Battaglia del 1859 e le analogie tra quel momento storico e il nostro che si spera essere finalmente di ripresa e rilancio.

 

Quindi, la parola al Sindaco Chiara Calati, visibilmente emozionata che ha citato il film fantasy ‘La Storia Infinita’ – un classico per quelli della nostra generazione – con il sogno che in questo caso, è quello di rivedere nel 2022 la consueta festa di popolo che ha fatto da corollario da sempre a questa ricorrenza. Quindi, è toccato alla nostre tre Bande (la Civica, la 4 la Giugno, la Santa Cecilia) e alle 2 Fanfare, diventare le protagoniste delle celebrazioni. Esecuzioni degli inni nazionali, sino a quello europeo e infine anche la classica “C’era una volta la Battaglia di Magenta…” Una canzone per bambini che mai  quanto oggi serve a sperare, e a portare un po’ di serenità e allegria, in un 4 Giugno ancora in modalità Covid 19 piuttosto mesto e depresso.

bande

F.V.

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