Magenta, decine di senza tetto alla Vincenziana di via Casati per trovare un riparo dal freddo

L'altro giorno sono stati chiamati i Carabinieri perché c'erano alcune persone che bivaccavano. La struttura è di proprietà della Fondazione Vincenziana di Milano.

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Sono decine i senza tetto che, in queste notti gelide, utilizzano le aree dismesse di Magenta per trovare un riparo. L’altro giorno sono stati chiamati i Carabinieri perché alla Vincenziana di via Casati erano state viste alcune persone che bivaccavano. All’arrivo dei militari però si erano già allontanati. Sono rimasti, nel sotterraneo, alcune coperte e suppellettili varie a testimoniare il passaggio pressoché quotidiano. Entrano nella struttura di via Casati scavalcando la recinzione e cercano di raggiungere gli appartamenti dislocati su più piani. Naturalmente l’interno è freddissimo, ma sarà sempre meglio che dormire all’aperto.

La Vincenziana negli anni ‘70 e ‘80 rappresentava una sorta di pensionato per i lavoratori che provenivano da altre regioni d’Italia, soprattutto dal meridione. Con l’emergenza dei migranti, provenienti soprattutto dall’Africa Subsahariana, venne utilizzata in più occasioni per dare rifugio temporaneo ai richiedenti asilo e venne gestita da una cooperativa tra mille difficoltà. La struttura è di proprietà della Fondazione Vincenziana di Milano la cui mission, si legge sulla home page del sito, è quella di «supportare i giovani che vengono a Milano per motivi di studio e di lavoro». Dispone di una serie di strutture che, continua: «Offrono un clima familiare, un aiuto ad affrontare le difficoltà della vita lontani da casa e una guida per crescere nella fede». Ad oggi, non è possibile sapere se esiste un progetto di recupero del palazzo di Magenta che consta di cento appartamenti. Un rifugio abitativo che sarebbe quanto mai importante a fini sociali per dare ricovero a tantissimi senza tetto che non hanno luogo dove poter dormire.

Nei giorni scorsi un giovane egiziano e un altro proveniente dall’Algeria, senza fissa dimora, si erano riparati presso un’altra area dismessa, situata nella zona industriale di Magenta, in via Bachelet. «Da quel luogo ci siamo spostati in via Casati – raccontano – Se non andiamo li, non sappiamo proprio come fare». E così si ripresenta anche quest’inverno, il problema di trovare un riparo ai tanti disperati. Anche nello stabile degradato di via Bachelet si trovano numerosi passaggi di senza fissa dimora. Si tratta di un edificio diroccato, la cui area esterna, viene spesso usata per abbandonarci i rifiuti. «Nel mese di luglio dello scorso anno – commenta Enzo Salvaggio del PD – abbiamo evidenziato che si è persa una grande occasione. Quella di prendere in considerazione, con il Pgt, gli ambiti dismessi”.

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