MAGENTA – Ultimo punto all’ordine del Giorno era quello sul Piano per il Diritto allo Studio. Lunga l’esposizione del vice sindaco Simone Gelli: “Portiamo il documento in Consiglio comunale nei tempi prestabiliti, è il frutto di un lungo lavoro d’ascolto e di tante esperienze maturate dopo un dibattito molto ampio – ha esordito il vice sindaco – Abbiamo trovato 42 mila euro in più, il che significa maggiore attenzione per tutte le scuole cittadine, dato interessante è che Magenta è un polo attrattivo per le scuole superiori, tanto che come Amministrazione abbiamo concesso volentieri anche la Sala Galli per le lezioni del liceo Quasimodo”. Il vice sindaco ha posto l’accento sul tema dei ‘furbetti’ della mensa: “La nostra formula che chiede maggiore responsabilità da parte delle famiglie piace. Già in 72 hanno chiesto l’utilizzo del Rid e diverse si sono rivolte ai nostri uffici per sanare le loro posizioni. Altro elemento di rilievo è la cabina di regia che abbiamo lanciato con massima attenzione sull’edilizia scolastica. Il prossimo passo da fare sarà la revisione delle fasce Isee. Abbiamo confermato le progettualità sul tema del bullismo e la violenza di genere, continuiamo con la conciliazione dei tempi casa lavoro con l’esperienza del dopo scuola alla ‘Rodari'”. Altro tema chiave quello dell’inclusione scolastica e delle disabilità: “Abbiamo messo ancora più investimenti anche se sappiamo che è sempre poco. Sull’autismo stiamo facendo un lavoro ad ampio raggio con il coinvolgimento di Regione Lombardia, ASST Ovest Milano e Città Metropolitana”. Quindi “la convenzione quadro con le Paritarie che potrebbe diventare definitiva da sperimentale, le iniziative legate allo sport, la legalità, la progressiva rivisitazione del Consiglio comunale dei Ragazzi, il progetto differenzia di + con ASM, il coinvolgimento delle insegnanti in pensione nel post scuola e del mondo del volontariato”. Ultimo cenno sulla connotazione per la scuola di Pontevecchio e sul trasporto scolastico: “Puntiamo sull’inglese mentre abbiamo messo 10 mila euro per due annualità così da permettere a tutti i ragazzi anche delle scuole delle frazioni di partecipare a tutte le attività didattiche proposte senza aver problemi di logistica” Critiche dall’opposizione. “E’ un piano che non presenta modifiche sostanziali e che è molto vago rispetto alle sue reali progettualità. Inoltre avremmo puntato molto di più sulla legalità come strumento d’inclusione sociale” ha detto Enzo Salvaggio per il quale si è trattato di un’occasione sprecata. Per Elisabetta Mengoni PD si sarebbe dovuto fare un studio molto più approfondito sulla popolazione extracomunitaria presente nelle nostre scuole: “Solo così si possono avere gli strumenti per una vera integrazione”. E sempre la Mengoni ha agitato lo ‘spettro’ del razzismo e della xenofobia: “Gli ultimi allarmanti fatti che arrivano dalla cronaca nazionale ci devono mettere in guardia. Il Piano per il Diritto allo Studio da questo punto di vista poteva essere lo strumento ideale per fare prevenzione e realizzare un’efficace integrazione. Ma ciò non è stato fatto “.
F.V.