MAGENTA Un lavoro troppo spesso lasciato all’improvvisazione. Eppure richiede conoscenze, preparazione e tanta esperienza. L’altro giorno, nella sala del Pozzo di Casa Giacobbe a Magenta, si è concluso un corso per badanti e collaboratrici domestiche. Le donne, soprattutto straniere, che si prendono cura degli anziani. Un lavoro sempre piò richiesto perché l’età media aumenta e le famiglie hanno necessità di un aiuto. Le partecipanti, tutte donne con l’eccezione di un solo uomo, provenivano soprattutto dall’Ucraina e dal Sud America. Tutte hanno già avuto esperienza nel settore, ma hanno capito che serve la conoscenza in un mestiere delicato come quello di accudire una persona anziana.
“Questo corso – ha spiegato Paola Fusè – è stato organizzato dall’associazione Domina che lo ha finanziato, quindi nessuno ha pagato nulla per parteciparvi. La stessa associazione ha tenuto, poco tempo fa, un importante convegno sul lavoro domestico a Roma per divulgare l’importanza delle normative che lo reggono”. Le partecipanti hanno appreso i rudimenti dell’attività che le riguarda. Dal saper far da mangiare, al bucato, al prendersi cura delle piante di casa. Fino al sapersi approcciare non solo con la persona anziana, ma anche con i suoi familiari. “Quello che cerchiamo di offrire – continua Paola Fusè – è qualcosa in più della semplice improvvisata. Spesso le ragazze arrivano in Italia senza nemmeno possedere le basi di un lavoro delicato come questo. Imparano dall’esperienza che è importante. Ma le conoscenze lo sono anch’esse. Ed è per questo che continueremo su questa strada, ovvero quella dei corsi”. A settembre il corso base verrà integrato con lezioni dedicate alla psicologia. E magari si aggiungerà anche qualcos’altro. Insomma, il mondo cambia. E non serve più soltanto la buona volontà per poter intraprendere mestieri come quello di badante.
Paola Fusè parla della necessità di evitare il cosiddetto lavoro nero in un settore dove, invece, è fin troppo presente. Più di una volta è capitato di sentire di persone che ‘reclutano’ una badante andandola a cercare in piazza Liberazione o ai giardini di Casa Giacobbe, dove spesso si ritrovano molte collaboratrici domestiche dell’est Europa. Poche parole, qualche informazione, e il contratto è stipulato a voce e sulla fiducia. Senza nemmeno sapere chi si porta a casa.