MAGENTA ‘Ciao Orazio’. Così si presentava oggi l’ingresso del Cral di viale Piemonte a Magenta. Tantissimi amici, una folla per salutare il presidente dell’associazione ‘Ri parco Bene Comune’ Orazio Maccarone, scomparso lo scorso 29 dicembre all’età di 68 anni, ad un mese dalla morte della moglie Adriana. Una cerimonia laica come voleva, durante la quale chi lo ha conosciuto lo ha semplicemente ricordato. Nell’ultimo decennio Orazio Maccarone si è distinto per avere combattuto a fianco dei lavoratori della ex Novaceta e per recuperare l’area degradata dell’ex Cral. Pur non avendo mai lavorato nello storico stabilimento di viale Piemonte aveva preso a cuore le sorti degli operai facendo anche sua la battaglia contro i poteri forti terminata al tribunale di Milano con la loro condanna.
Ma oggi è stato anche il momento degli aneddoti che hanno fatto emergere percorsi di vita che molti non conoscevano. Il figlio Andrea ha ricordato la sua militanza volontaria nella Marina Militare. Un percorso in divisa che mal si conciliava con i sentimenti di libertà che hanno sempre animato la vita di Orazio Maccarone. “Rischiò più volte la corte marziale – ricorda il figlio – sia per le piccole cose che potevano essere rappresentate dal semplice obbligo di indossare la divisa anche in licenza a situazioni ben più gravi. Come il mancato soccorso ad una imbarcazione in difficoltà al largo della Sardegna che mio padre denunciò. Un’iniziativa che portò, negli anni, alla condanna dei responsabili di quell’episodio”. Da ‘Lotta continua’ alle battaglie sindacali la vita di Maccarone, che ha lavorato all’Università Statale di Milano, è sempre stata improntata alla difesa dei più deboli.
Lo scorso 12 dicembre ha partecipato a Milano al ricordo della strage di piazza Fontana. “Mi disse che ci saremmo rivisti a gennaio per progettare i futuri impegni”, ricorda Massimo Gatti. Rotta dall’emozione la voce di Terry Oldani dell’associazione ‘Ri-Parco’: “Per noi sarai sempre il nostro presidente”.
