MAGENTA – “Magenta città solidale” è uno dei pilastri del programma cittadino evidenziato l’altro giorno dalla Giunta nel corso della conferenza di metà mandato. Molto più di uno slogan, se è vero che al netto di un lavoro sottotraccia assai intenso da parte dell’Assessorato e dagli uffici di Patrizia Morani, i bisogni a Magenta e, in più in generale, in tutto il Magentino crescono e si diversificano diventando sempre più complessi. A dirlo sono i numeri. A partire dal tema della popolazione anziana che è dirimente. Così se nel 2018 la posta messa a bilancio per il Welfare era di 3 milioni e 300 mila euro, quest’ultima nell’anno corrente è cresciuta di altri 100 mila euro ( 3 milioni e 400 mila euro ndr). Gli indicatori, peraltro, sono indicativi di una particolare attenzione su questo fronte della vita cittadina. A Magenta, infatti, la spesa pro capite per i servizi sociali nel 2018 – l’ultimo dato disponibile – è di oltre 138 euro.
“Siamo sopra la media sia a livello dell’ambito dei 12 comuni del Magentino che rispetto alle statistiche nazionali” ha rimarcato l’Assessore Morani. Ma la mappa del bisogno indica anche altre strade da seguire per riuscire a intercettare le diverse problematiche. A partire dalla convenzione biennale sottoscritta per la prima volta dal comune con Auser. In crescita anche i numeri legati all’assistenza domiciliare integrata, così come i pasti caldi consegnati a casa.
“Siamo a oltre 4.000 pasti negli ultimi due anni” ha detto la Morani. Ma il Comune vuole fare di più. Tanto che ha esteso questo servizio anche alla sera e al sabato. Chiaro indizio quest’ultimo di una rete sociale che anche a Magenta inizia ad avere qualche difficoltà. Crescono, infatti, alla luce di questi nuovi interventi del Comune le persone sole che non possono contare su aiuti parentali o comunque vicini alla famiglia quanto meno per il fine settimana. Altro capitolo altrettanto delicato è quello delle persone che presentano disabilità. L’Amministrazione, a questo proposito, con il sostegno del 50% di Regione Lombardia, ha lanciato un progetto innovativo. “Parte il dopo di noi – ha spiegato l’Assessore Morani – un’iniziativa di residenzialità con un appartamento che sarà realizzato e destinato appositamente a soggetti con queste difficoltà”. Costi per i disabili che intanto crescono passando dai 131 mila euro del 2017 ai 173 mila dell’ultimo anno.
“Ci rendiamo conto – ha detto il Vice sindaco e assessore alla Sicurezza Simone Gelli – che è ancora troppo poco, tuttavia, l’Amministrazione ce la sta mettendo tutta affinché questi casi vengano seguiti al meglio”. A chiudere il cerchio di ‘Magenta città solidale’ ci sono il tavolo PEBA (acronimo che riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche), un’autentica novità nello scenario cittadino.
“Lo abbiamo fortemente voluto – ha ricordato l’Assessore ai Lavori Pubblici Laura Cattaneo – questo ci ha permesso di progettare il rifacimento della via Garibaldi con l’eliminazione delle barriere architettoniche. Analogo intervento è già stato è effettuato per quanto riguarda lo scivolo di via Fratelli Caprotti nei pressi della scuola Francesco Baracca”.
L’ultimo tassello di questo progetto a tutto campo riguarda il parco inclusivo sociale costato circa 40 mila euro compartecipato da Regione Lombardia e realizzato nei pressi della biblioteca di via Fornaroli. “Una modalità intelligente – ha commentato ancora Morani – per far stare insieme bambini normodotati con chi deve affrontare una vita piena di ostacoli”. Altro dato interessante sul fronte servizi sociali e che è motivo di riflessione riguarda il Servizio Tutela Minori. Nel Magentino infatti i minori seguiti sono passati da 300 a ben 476. Numeri che danno la cifra di un disagio crescente.
Fabrizio Valenti