MAGENTA Il Cd è pronto. ‘Cavabuscion’, 10 anni di storia e di ‘cavolate’. L’ultimo lavoro di Andrea Fusè, lo Scosso, il Sum Sempar Chi, che si racconta. “Ho girato un po’ tutti i paesi – racconta – ma la mia Magenta l’è sempar la pusè bela…E’ come un tatuaggio che si fissa nel cuore. Ti allontani per una o due settimane, ma alla fine vuoi ritornare”.
Parliamo di questo CD (che verrà presentato il 17 febbraio allo Scotch Club) Andrea, di cosa si tratta? “E’ una cosa un po’ fuori dal normale. Quando lo ascolterete lo capirete al volo. Scommetto qualsiasi cosa che, dopo averlo sentito, non potrete che farvi un bel sorriso. Anzi, ve lo dico con certezza. E’ impossibile non sorridere!”. Ma perché Cavabuscion? Che poi tradotto, vuol dire stappare la bottiglia? “Perché tutti noi abbiamo un talento. Bisogna solo stapparlo fuori, come il ‘buscion’ della bottiglia’”. Non solo 10 anni di storia, ma anche tanta solidarietà in questo lavoro per lo Scosso.
“Dedico il tutto all’associazione La Quercia. Che poi, a dir la verità, la colpa è tutta del loro presidente Roberto Ravani che mi sono ritrovato sul palco. Dieci anni fa feci il primo esordio con lui, un’emozione grandissima. Un palco, quando ci sali, non lo molli più. Ti entra nel sangue e non se ne andrà mai”.