MAGENTA – “Ci eravamo lasciati poco meno di due mesi fa con la conferenza stampa di inizio anno dell’Amministrazione Calati. In quell’occasione il Sindaco aveva lanciato diverse – per utilizzare le sue parole – “suggestioni” sul futuro di Magenta. Più volte era stata evocata la parola “porta verde” del Parco del Ticino per indicare la strada che avrebbe dovuto seguire lo sviluppo di Magenta nei prossimi anni. Lo stesso Primo cittadino in quella circostanza, aveva ribadito che questo avrebbe dovuto essere l’anno della svolta.
E non potrebbe che essere così. Dopo un rodaggio durato praticamente per tutto il primo anno e mezzo, il 2019 deve, gioco forza, essere il momento per il tanto atteso cambio di passo. Pena il rischio di arrivare lunghi e mettere in cantiere interventi e operazioni strategiche di cui si potranno vedere i primi segni tangibili troppo in là. Per ora, va detto, dai corridoi di Palazzo filtrano notizie su una Giunta impegnata a chiudere un bilancio che non potrà essere esaltante, vuoi anche per le difficoltà strutturali in cui devono muoversi i nostri enti locali. Poi, c’è il solito refrain “Invernizzi ci ha lasciato un Comune a pezzi…”.. Però, andando oltre la strumentalizzazione politica e non volendo entrare nelle fibrillazioni della maggioranza sventolate su alcuni media in queste settimane, resta il fatto che la situazione inizia ad essere stagnante. Pur non mettendo in dubbio l’impegno e l’operosità dell’Amministrazione, ci sono tante questioni aperte su cui l’Amministrazione dovrà dare delle risposte per non rimanerne incartata. A partire dalle aree dismesse della città. Come rispondere a Boffalora sopra Ticino che si è portata a casa la Vetropack? E sulla Novaceta, posto che siamo tutti d’accordo che il Comune chieda all’operatore parcheggi e parco pubblico, qual è l’alternativa alla logistica di Invernizzi? Sui lavori pubblici e il piano parcheggi ci sono novità all’orizzonte? La via Garibaldi partirà quest’anno o almeno nel 2020? Il mercato verrà definitivamente sistemato? Cosa ne sarà dell’ex Casa Vincenziana? Senza dimenticare il futuro della STF che potrebbe diventare l’altra grande area dismessa di Magenta. Questi sono solo alcuni degli interrogativi che ci vengono in mente in ordine sparso.
La mole dei problemi è numerosa, e saremmo degli stupidi oltre che ingenerosi, a pensare che basti la bacchetta magica per risolverli. Uno per tutto il tema del commercio dove l’Amministrazione pare avere fatto propria l’idea dei Distretti avanzata dalla Confcommercio per cercare di contrastare la trasformazione del centro di Magenta in periferia dei centri commerciali. Progetti che hanno bisogno di tempo per essere realizzati, tuttavia, sarà anche per l’assenza di comunicazione in questo periodo – l’ultima conferenza organizzata Palazzo Formenti non è stata per annunciare un provvedimento o un’iniziativa amministrativa ma solo per annunciare il ritorno (peraltro assai gradito) de I Legnanesi al Lirico – ma la sensazione è di un’Amministrazione ad un bivio: o con il bilancio che andrà in aula nei prossimi giorni si inizierà a sentire l’aria di primavera, oppure, il periodo di ambientamento di questi primi mesi, potrebbe alla lunga rivelarsi un fardello troppo pesante da portarsi dietro.
F.V.