Magenta, a 14 anni Marta Selmo ha già le idee chiare: ‘Da grande voglio fare il Carabiniere (a cavallo)”

Il Giornale dedica un ampio servizio alla grande passione della figlia di Marco Selmo, manager del settore GDO

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Quando si dice ‘avere le idee chiare’, sin dalla tenera età… A soli 14 anni c’è una giovane del Magentino che sa benissimo cosa intende fare da grande. Ed è una scelta curiosa, ma anche coraggiosa: a soli 14 anni, Marta Selmo ha deciso di voler diventare carabiniere a cavallo, e come riportato in un ampio servizio de Il Giornale- a firma di Francesca Galici- intende farlo anche grazie all’aiuto degli uomini e delle donne in divisa, coi quali ha potuto vedere da vicino come lavorano i suoi futuri “colleghi”.

Marta è la figlia di Marco Selmo, importante manager della grande distribuzione, e nipote di Luca, titolare del Wallaby Pub di via Rossini, che ha appena festeggiato i primi 30 anni.

UNA STORIA PRESTIGIOSA
Insieme con i reparti montati del Reggimento Artiglieria a cavallo avente sede in Milano, Il Reggimento Carabinieri a cavallo raccoglie e continua la gloriosa tradizione della Cavalleria italiana. La sua storia è ultra sessantennale: venne infatti costituito in Roma il l’ aprile 1963 e nell’ordinamento dell’Arma ricevette la denominazione di 4° Reggimento a cavallo.

I più importanti compiti devoluti al Reggimento sono:

istituzionali. – servizi di vigilanza in zone cittadine particolarmente designate; perlustrazioni lungo i litorali o nei boschi, eventuali compiti di rastrellamento o di ordine pubblico;

addestrativi.- formazione di carabinieri a cavallo, corsi di equitazione per gli ufficiali frequentatori della Scuola Ufficiali, corsi di perfezionamento per ufficiali e sottufficiali dell’Arma;

agonistici. intensi nel campo dell’equitazione sia a livello nazionale che internazionale, campionati di equitazione d’Arma, servizi di rappresentanza e d’onore, esibizioni del Carosello equestre, formazione di 2 Squadroni di 48 cavalli ciascuno e di 33 elementi della Fanfara (v. Carosello storico);

In data 15 giugno 1985 il Comando Generale dell’Arma ha posto il Reggimento alle dirette dipendenze della XII Brigata Carabinieri, ubicata nella sede della Divisione Unità Mobili e Speciali dei Carabinieri “Palidoro”.

Come raccontato al Giornale, giovedì 20 giugno Marta ha discusso la tesina che chiuderà il suo percorso scolastico alle scuole medie inferiori e ha deciso di incentrarla sull’Arma dei Carabinieri, perché “da grande” il suo sogno è quello di indossare la divisa e di diventare un carabiniere a cavallo. La ragazza ha frequentato le Madri Canossiane, vedendo crescere la passione che, come ha spiegato suo padre Marco, è quasi innata in Marta Graziella, che negli anni è cresciuta anche con l’esempio di molti rappresentanti dell’Arma nella cerchia di amicizie della sua famiglia.

“Voglio capire come funziona”, ha detto la ragazza quando, mesi fa, ha iniziato a preparare la sua tesina. E così la sua famiglia ha deciso di tentare un contatto con il Comando dei carabinieri, trovando dalla parte opposta grande disponibilità. Gli uomini e le donne dell’Arma si sono dimostrati particolarmente ben disposti ad aiutare la studentessa nel suo lavoro, fornendole tutto il materiale di cui ha avuto bisogno per approfondire e argomentare con solerzia ogni elemento della sua tesina. Dall’Ufficio per la Promozione istituzionale fino ai carabinieri del territorio, tutti hanno fatto la loro parte per spiegare alla futura “collega” come si sviluppa il lavoro dell’Arma, dai laboratori al territorio, passando per le procedure amministrative.

Marta Graziella, continua Il Giornale, ha potuto contare sull’assistenza del maggiore Alessandro Riglietti, del maresciallo Massimo Simone e del carabiniere Romina, che l’ha affiancata nel corso delle settimane per fornirle tutte le informazioni supplementari al fine di completare il suo lavoro. Guardare e ammirare da vicino il lavoro dei carabinieri, anche di quelli che hanno partecipato nella sua scuola ai seminari contro il bullismo, parte di una campagna di sensibilizzazione nazionale, ha radicato ulteriormente la fiamma della passione in questa ragazza, che sa già quale percorso intraprendere per raggiungere il suo sogno.

“Nei secoli fedele” è il motto dell’Arma dei Carabinieri e Marta Graziella l’ha già acquisito alla perfezione nel suo senso più profondo. E in un’epoca nella quale prevale spesso l’idea di una gioventù e un’adolescenza ‘sdraiata’ e senza ideali, Marta Selmo è la dimostrazione dell’esatto contrario: sa cosa vuole, e lo vuole con forza. In bocca al lupo perché possa realizzare il suo sogno!

(foto tratta da Il Giornale)

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