Ottantotto anni portati con lo stile di chi non ha mai confuso il silenzio con l’irrilevanza e la passione con l’eccesso. Mario Del Gobbo ha spento ieri, domenica 21 dicembre, giorno rituale del Solstizio d’Inverno, 88 candeline. E lo fa da protagonista di una storia che intreccia politica, famiglia e carattere – di quelli veri, sanguigni, con l’accento toscano che spunta anche quando non lo vorresti.
Ex assessore della Democrazia Cristiana a Magenta, Del Gobbo è uno di quelli che “la politica” l’ha fatta quando significava presenza quotidiana, discussioni infinite e decisioni prese guardandosi negli occhi. Toscano di nascita, cortonese nell’anima, ma pontevecchiese d’adozione da oltre sessant’anni: un matrimonio riuscitissimo, suggellato da una cittadinanza conquistata sul campo, tra impegno civico e un legame autentico con la comunità. Quest’estate siamo passati a trovarlo nel bellissimo centro del confine umbro-toscano, appunto Cortona, confermandoci in una ferma consapevolezza: se volete mangiare una porchetta come si conviene, mangiatela da quelle parti e non altrove (soprattutto, non mangiatela in Lombardia..)
Professione? Funzionario di alto grado dell’ex Ufficio Dazi di Milano. Carattere? Deciso, appassionato, capace di difendere le sue idee con il sorriso di chi sa che, alla fine, contano i fatti. E i fatti dicono che la sua è una dinastia civile prima ancora che politica: padre dell’attuale sindaco Luca e dell’ex consigliere Cristiano, Mario ha trasmesso il senso del servizio pubblico come si trasmettono le cose importanti: con l’esempio.
Oggi, il suo “incarico” preferito è quello di nonno. Assieme alla moglie Pasquina, con cui condivide la vita.. da una lunghissima vita, si gode le nipoti Chiara e Michela, con l’orgoglio di chi vede il tempo fare il suo lavoro migliore. Chiara, neo laureata, ha già deciso di raccogliere il testimone ideale e proseguire la tradizione, iscrivendosi a Forza Italia: segno che in casa Del Gobbo la politica non è nostalgia, ma continuità.
C’è poi il capitolo delle amicizie che diventano storia. Mario Del Gobbo è stato legato al grande Amintore Fanfani, simbolo di una stagione che ha segnato il Paese, il geniale decisore ‘politico’ della nazionalizzazione dell’energia elettrica nei primi anni Sessanta del Novecento (nonché attuatore del più poderoso piano casa di epoca repubblicana). E c’è una foto – eloquente più di mille discorsi – che lo ritrae alla festa per i 65 anni di matrimonio del leader democristiano: uno scatto che profuma di rispetto, di tempo lungo, di valori condivisi.
A 88 anni, Mario Del Gobbo è la prova vivente che si può essere radicati e curiosi, fedeli e ironici, toscani fino al midollo e magentini per scelta. Con la battuta pronta, la memoria lucida e quella scintilla negli occhi che dice tutto.
Auguri, Mario. Che le candeline siano tante, ma il fiato per spegnerle… sempre quello giusto. Di certo, per quelli come lui, non si spegnerà mai.. la storia della DC.





















