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Lunetta Savino a Belve “Il cinema italiano non dà molto spazio alle donne, io ce l’ho fatta con le mie gambette”

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ROMA (ITALPRESS) – Torna Belve, il programma cult di Rai2 ideato e condotto da Francesca Fagnani, prodotto da Fremantle e giunto alla quinta stagione: appuntamento in prima serata, martedì 27 maggio, alle 21.20. Tra gli ospiti della quarta puntata Lunetta Savino. Intervista divertente e a tutto tondo, in cui la ‘regina delle fiction’ attraverso le domande di Fagnani svela una personalità inedita e irresistibile.

Nello studio di Belve, Lunetta Savino “solare nonostante il nome che devo allo Sputnik” ripercorre la sua lunga e brillante carriera, e si toglie anche qualche sassolino: “Il cinema italiano non dà molto spazio alle donne, la televisione molto di più”. Savino racconta di non avere avuto “né padrini, né protettori, ce l’ho fatta con le mie gambette”. “Lo dice perché ha visto invece che nel suo ambiente andava diversamente?” chiede Fagnani.“Purtroppo, a volte, le attrici per emergere e avere dei ruoli importanti, essendo brave, hanno dovuto aspettare di essere fidanzate col regista o con il produttore, qualcuno insomma che costruisse il personaggio giusto”. 

Per Savino comunque “i primi passi per entrare nel mondo spettacolo li fai meglio se hai le gambe lunghe”. “Una volta dopo un provino mi fu detto che non avevo il profilo del naso adatto per fare Ofelia. Mi sembrò una strana scusa”. “Chi era il regista?” chiede Fagnani. “Gabriele Lavia” e comunque “l’attrice che prese il mio posto non lavora più”. L’attrice racconta con grande ironia l’esperienza nel monologo teatrale ‘Prova orale per membri esterni’ in cui lei era una professoressa del Centre Pompinou, insegnante di fellatio”. “In un modo o nell’altro ha avuto un ruolo da protagonista” scherza Fagnani. “Ero terrorizzata, bevevo due gin tonic prima di andare in scena. Era proprio una lezione”. “C’erano prove pratiche?” domanda la conduttrice. “Lei mostrava le varie tipologie che sono tante: segato, doppio 69, simplex. Ma si parte da un disegno alla lavagna oppure ti arrangi con un po’ di ortaggi…” risponde Savino con un sorriso.

A Fagnani, poi, Savino confessa di aver un cattivo rapporto con le scene erotiche. “Anche i baci non li sopporto sul set”.Chi è stato il peggiore e chi il miglior baciatore?” indaga Fagnani. “Brignano pessimo, un buon baciatore è stato Solfrizi. E Massimo Ghini una volta sul set ha voluto un bacio bacio…”. “A trasgressioni come siamo messe?” chiede Fagnani? “Quando ero giovane c’era una promiscuità maggiore. Capitava anche una cosa a tre. Ecco, è capitata”.

-Foto ufficio stampa JumpMedia-
(ITALPRESS).

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