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L’ultimo saluto a Julia Ituma, il parroco: “Non abbiate paura a confessare le proprie paure”

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Lacrime e incredulità, per una vita così giovane strappata via. La parrocchia di San Filippo Neri a Milano, dove era cresciuta anche come atleta, ha ospitato l’ultimo saluto a Julia Ituma

MILANO/NOVARA – La 18enne giocatrice della Igor Gorgonzola Novara che giovedì scorso è precipitata dal sesto piano dell’albergo di Istanbul dove si trovava col resto della squadra dopo il ritorno della semifinale di Champions. Una morte tragica, che ha scioccato familiari e compagne di squadra, oggi unite più che mai nel dolore. A rendere omaggio a Julia non solo le azzurre di Lavarini ma anche le delegazioni di tante altre squadre di pallavolo, compreso quel Club Italia dove aveva giocato nelle ultime stagioni prima di sbarcare a Novara.C’era anche il ministro dello Sport Andrea Abodi, ragazze come Aurora Cannone che hanno mosso i primi passi in campo al fianco di Julia (“Non doveva succedere, era una ragazza fortissima, poteva dare tantissimo, ho il cuore spezzato, non ci credo ancora”), e poi tanta gente comune, che in quella parrocchia ha conosciuto Julia quando era ancora una bambina. “Si affollano domande, inquietudini, sensi di colpa che si accompagnano a ricordi lieti, memorie di imprese entusiasmanti”, il messaggio fatto arrivare da Mario Delpini, arcivescovo di Milano.

È un “enigma incomprensibile” secondo l’arcivescovo di Milano Mario Delpini la scomparsa di Julia Ituma, la pallavolista di 18 anni morta ii 13 aprile a Istanbul dopo essere precipitata dall’hotel che ospitava lei e tutta la squadra Igor Novara. Lo sottolinea in un messaggio di “vicinanza e condivisione” mandato questa mattina, in occasione dei funerali, ai familiari, gli amici e tutta la comunità” che vivono un momento di strazio e smarrimento”, che hanno “domande, inquietudini, sensi di colpa” mischiati ai “ricordi lieti”. “Preghiamo per Julia: ne venga la consolazione per la famiglia trafitta da un dolore troppo grande”.

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