La Guardia di finanza di Varese ha denunciato 12 soggetti, accusati di aver percepito il reddito di cittadinanza omettendo o falsificando la comunicazione all’Inps circa la propria situazione patrimoniale e reddituale, tra cui anche l’avvio di attività lavorative svolte nella vicina Confederazione elvetica.
In un caso, inoltre, è stato rilevato che un imprenditore, socio unico e amministratore di una SRL operante nel settore dell’edilizia, attraverso artifizi contabili, ha omesso di dichiarare redditi pur di mantenere l’erogazione della misura. Ai suddetti casi, si aggiungono anche quelli di alcuni soggetti titolari di conti di gioco che, attraverso la mancata indicazione nella Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) dei redditi derivanti dalle vincite da “giocate online”, hanno fornito informazioni non veritiere sulla propria posizione reddituale, continuando a percepire indebitamente il sussidio. Alcuni beneficiari, infatti, sono risultati titolari di conti di gioco online, utilizzati assiduamente per effettuare scommesse su eventi sportivi, oltre che per prendere parte a tornei di poker o altri giochi da tavolo. Su tali conti di gioco sono state accreditate, in alcuni casi, somme di denaro per centinaia di migliaia di euro, palesemente incompatibili con uno stato di indigenza economica.
In tal senso le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Varese, una volta individuata la platea di giocatori, operativamente denominata “giocatori incoerenti”, hanno agito in aderenza alla recente sentenza della Corte Costituzionale n. 54 del 2024 la quale stabilisce che le “vincite da gioco” costituiscono informazioni da considerare per poter accedere alla misura. Nel complesso, gli accertamenti effettuati hanno consentito di constatare importi indebitamente percepiti, da parte dei 29 soggetti denunciati, superiori 330.000 euro. I responsabili sono stati, inoltre, segnalati all’INPS per il recupero delle somme indebitamente richieste e ottenute.