“Ieri abbiamo avuto una partenza positiva” per la campagna vaccinale anti-influenza in Lombardia, con “giร ” le prime “3mila dosi prenotate” subito all’avvio “dai medici di famiglia.
Mi pare che almeno siamo partiti col piede giusto. Se questa รจ stata la prima risposta dei nostri medici di famiglia, magari significa che li abbiamo convinti ad essere ancora piรน partecipi, piรน presenti e piรน determinanti rispetto a quello che รจ successo negli anni passati. Perchรฉ se guardiamo le coperture dell’anno scorso e ci concentriamo solamente sulla vaccinazione contro l’influenza, siamo su dei numeri che non sono particolarmente soddisfacenti. Quindi ci vuole un impegno da parte di tutti per riuscire a recuperare quella grande attenzione che abbiamo avuto durante una vaccinazione che ci ha riguardato qualche anno fa e che รจ stata determinante per risolvere la grande tragedia del Covid”. E’ la riflessione dell’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso. Intervenendo oggi a un incontro sulle vaccinazioni ai pazienti fragili, promosso da Fondazione The Bridge in collaborazione con la Regione, l’assessore ha lanciato un appello, una chiamata all’azione per far sรฌ che la campagna di quest’anno raggiunga numeri migliori. “L’influenza – ha ricordato – รจ comunque una patologia estremamente seria. Basta andare a vedere i numeri dell’anno scorso, di terapie intensive, decessi, e i costi esorbitanti sia di carattere economico che di carattere sociale.
Questo genere di informazione noi dobbiamo continuare a diffonderlo per rendere i cittadini sempre piรน consapevoli e protagonisti. Questo puรฒ accadere solo con il gioco di squadra che mettiamo in piedi praticamente ogni giorno, con una certa fatica”. In campi diversi da quello sportivo, ha osservato Bertolaso, “siamo un po’ piรน individualisti, rispetto alla capacitร di giocare tutti insieme. Ma non ci arrendiamo, dobbiamo essere sempre piรน determinati anche perchรฉ mi pare che sia un futuro giร prevedibile e giร scritto: se non lavoriamo sempre di piรน nel campo della prevenzione – ha ammonito – tra qualche anno questo Paese andrร in default. Pur lasciando da parte tutti quelli che sono i ragionamenti di carattere sociale, sanitario, sappiamo benissimo che con i numeri attuali e con quelle che sono le previsioni demografiche, il costo delle pensioni e tutto il resto, tra qualche anno non ci sarร piรน maniera per garantire quel servizio sanitario pubblico al quale siamo tutti affezionati e per il quale tutti siamo impegnati per farlo ripartire alla grande”.