MILANO – “Avevo detto che se fosse stata fatta una proposta da un’alleanza ampia e con una condivisione forte di programma io l’avrei considerata seriamente. Ma cosi’ non e’ stato.
Una alleanza tra liberal democratici (il Terzo polo) e social democratici (il Pd): cio’ di cui ha bisogno la Lombardia e in generale l’Italia, per me. Ma al momento non ci sono le condizioni, dato che il Terzo polo ha annuncoato il sostegno per Moratti”. Cosi’ Carlo Cottarelli in un’intervista a ‘Repubblica’ annuncia un passo indietro rispetto alla candidatura alla presidenza della Regione Lombardia. Moratti, continua “e’ un nome molto difficilmente accettabile, anzi, non accettabile dal Pd e per validi motivi, vista la sua storia politica, anche recente”. La scelta di Iv e Azione “e’ un errore secondo me, perche’ un ticket fra me e Moratti cosi’ non e’ possibile. Forse avrebbe potuto essere considerato se il Pd, principale partito della coalizione, avesse potuto esprimere il presidente, tenendo Moratti come vice. Ma neanche questa ipotesi e’ percorribile, ora”. L’ex sindaca di Milano, fa notare, “e’ andata ancora di recente a parlare con Salvini, ha cercato fino all’ultimo di avere il sostegno della destra”.
Moratti, secondo Cottarelli, “è una ottima persona e una brava manager, ma ha sempre militato nella destra e non solo come tecnico, compreso negli ultimi due anni. Come vice presidente di Fontana, è stata criticata pesantemente sia dal Pd sia dal rappresentante di Azione per le sue decisioni politiche. Quindi non rappresenta quel rinnovamento di cui la Lombardia ha bisogno. In generale, ora sarebbe difficile spiegare all’elettorato di centro sinistra questa candidatura”. Negli ultimi mesi ha preso le distanze da Fontana, “sì, vero. Ma è andata ancora di recente a parlare con Salvini, ha cercato fino all’ultimo di avere il sostegno della destra, e quando all’ultimo ha visto che non ci riusciva, ha cambiato interlocutore”. “Con una campagna fatta bene, credo che il Pd possa vincere, anche senza Terzo polo”, conclude Cottarelli, che si dice amareggiato “come negarlo, però ho comunque un lavoro di grande responsabilità al Senato. E sono in ogni caso onorato che il mio nome sia stato considerato”