Ancora una tragedia nei campi lombardi. Un uomo di 61 anni ha perso la vita oggi a Teglio (Sondrio), dopo essere rimasto schiacciato dal trattore che stava guidando. Secondo una prima ricostruzione, il mezzo si sarebbe ribaltato lungo un terreno agricolo, travolgendolo. Inutili i soccorsi: l’intervento dei vigili del fuoco, del 118 e dell’elisoccorso non è riuscito a salvare l’agricoltore, deceduto sul posto per i gravi traumi riportati.
Federacma – la Federazione Confcommercio delle associazioni nazionali dei servizi e commercio macchine agricole, operatrici e da giardinaggio – esprime cordoglio per l’ennesima vittima del lavoro nei campi e torna a chiedere un intervento immediato dello Stato per dare piena attuazione alla revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, prevista da un decreto del 2015 ma mai resa operativa.
“Un trattore che si ribalta e uccide il conducente è la conseguenza di una catena di mancanze – dichiara Andrea Borio, presidente di Federacma –. Spesso si tratta di mezzi vecchi, privi di protezioni, che nessuno controlla. E a pagarne il prezzo sono gli agricoltori, anche i più esperti. Non possiamo continuare a considerare questi incidenti come fatalità: sono il risultato di un sistema che non mette al centro la sicurezza”.
Con il decesso di Teglio, salgono a quattro le vittime in Lombardia per ribaltamento di trattore negli ultimi mesi: un 43enne a Ome (Brescia) il 15 novembre, un 74enne a Gazzuolo (Mantova) il 22 luglio e un 79enne a Cortenuova (Bergamo) il 14 giugno. Secondo i dati INAIL, il ribaltamento dei trattori è la prima causa di morte sul lavoro in agricoltura, con circa 100 decessi ogni anno.
“La sicurezza non può essere affidata al caso – conclude Borio –. Senza controlli tecnici, senza formazione e senza una rete capillare di assistenza, continueremo a contare i morti. È ora che lo Stato faccia la sua parte, applicando una legge già esistente e garantendo a tutti gli agricoltori la possibilità di lavorare in condizioni sicure”.



















