ALEXANDER PAYNE, PARDO D’ONORE BY MANOR
Alexander Payne ha ricevuto in piazza il Pardo d’Onore offerto da Manor per la sua intensa carriera, con la quale ha messo in scena storie variegate ed accattivanti, come “Nebraska” (anno 2013), storia di un uomo in là con gli anni, che, convinto di aver vinto una lauta lotteria, parte con il figlio alla volta di un altro Stato, per incassare la stessa. In realtà la trama è ricca di sfumature che spaziano dal divertente alla tenerezza, un po’ venata di quella malinconia di chi vorrebbe poter provvedere a chi resterà dopo di lui.
“In viaggio con Jack”, (2004), vede due amici viaggiare insieme per molte ore, finendo per aprirsi e confrontare le proprie vite. Anche qui, non mancano venature di vario tipo.
Emerge l’elemento del viaggio sia metaforico (la vita), che reale (la strada, il mezzo), ed un senso del tempo che in questo modo può diventare l’opportunità per dare scelte oppure per riavvolgere un nastro esistenziale a tappe.
Ma Payne lo ha fatto (come in molti altri film), aggiungendo un umorismo affilato capace di alleggerire le fatiche della vita di ognuno di noi e forse, in qualche modo, di aiutarci a farcene una ragione.
Quando ha ricevuto il Pardo, in piazza si è così espresso (peraltro anche in italiano):
“Accetto questo riconoscimento perché mi da la possibilità di vedere tanti film, perché io sono soprattutto uno spettatore. In particolare, sono interessato alla retrospettiva del festival sul cinema britannico dal 1945 al 1960. Per me guardare film e’ un aspetto importante del mio lavoro. Inoltre, penso che il cinema dovrebbe sempre trovare un giusto equilibrio tra intrattenimento e riflessione, su quegli aspetti umani difficili da comprendere, e sui comportamenti nella vita, a volte intrisi di inspiegabile follia”.
Tra lui ed il Direttore Nazzaro, nel pieno stile di Payne, non è mancato dal palco della piazza, uno scambio di battute ironiche e velatamente divertenti.
Nell’impossibilità di commentare tutti i Palmares, darò spazio ancora ad uno solo: quello ricevuto dal regista franco-iracheno Abbas Fahdel, il cui intervento ha suscitato, durante la cerimonia presso il Cinema Grand Rex a Locarno, attimi di profonda commozione.
Il suo docu-film, “Tales of the Wounded Land”, che gli è valso il Pardo per la Migliore Regia, racconta dei bombardamenti durante la guerra in Libano, attraverso lo sguardo di sua moglie (anche produttrice del documentario), e della sua bambina, ottenendo in questo modo, un risultato veritiero al 100% e di enorme impatto emotivo.
La cinepresa è stata per loro come una “protezione immaginaria” ed un sostegno, per farsi forza contro la paura. Il film di 120′ e’ arricchito da un repertorio di poesie haiku, ossia di quelle brevi di derivazione letteraria giapponese.
Siamo dunque alla seconda parte del mio report sugli attimi conclusivi di Locarno78.
Potrei dunque aggiungere, che un festival del cinema può aiutare ad immergersi nel mare delle infinite combinazioni della vita…
È il caso del film proiettato in Piazza Grande, “Le Petite dernière”, diretto da Hafsia Herzi, di produzione franco-germanica.
Nota sulla regista:
Di origini tunisine e algerine, innanzitutto è anche attrice, ed in passato ha ricevuto il Premio César per il film “Il Sapore del Grano”, e il Premio Marcello Mastroianni, a Venezia.
Ha scelto di girare questo film ispirandosi al romanzo uscito nel 2020, di Fatima Daas: “La più piccola”.
Trama:
Fatima è una ragazza francese di 17 anni e sta terminando il liceo, quando alla sua mente iniziano ad affacciarsi dei dubbi.
Non è più così innamorata del suo fidanzato, e quando lui le propone di sposarsi, promettendole di non ostacolarne gli studi all’università, lei si mostra titubante ma non sa dare spiegazioni.
Dal momento che soffre di asma fin da bambina ed essendo sportiva, periodicamente si reca a visite di controllo e a sedute di esercizi respiratori di gruppo: qui nascerà all’improvviso il primo colpo di fulmine per un’altra ragazza, una fisioterapista di origini asiatiche.
Quest’ultima ricambierà e, ad accumunarle nei loro scambi, anche il provenire da un altro Paese, recando nel proprio bagaglio culturale, tradizioni e credenze affascinanti.
Anche in questo film, si possono scovare più di un livello attraverso il quale si snoderà la storia.
Due saranno infatti le difficoltà principali per la protagonista: Fatima è musulmana e di origine algerina, e non è sicura la sua famiglia, nonostante molto aperta e liberale per il proprio credo, accetterebbe le sue riscoperte inclinazioni… La seconda riguarda direttamente il suo nuovo e appassionato amore: la sua giovane partner soffre di sbalzi d’umore che la costringono a cure con psicofarmaci fin da ragazzina.
Fatima attraverserà nel corso di una primavera (stagione altamente simbolica), di un’estate poi, per arrivare al primo giorno di università in autunno, un periodo fatto di esplorazione e di vari e complesse conoscenze, di tentativi ed incontri religiosi e di preghiera, grazie ai quali consoliderà la propria identità.
Non vi dico altro, si tratta di un bellissimo film con un focus ad ampio raggio, scevro da tabù e cliché.
Concorso internazionale
AS ESTACOES, regia di Maureen Fazendeiro
Portogallo, Francia, Spagna, Austria, 2025
PRIMA MONDIALE
Quasi un docufilm, ci permette di conoscere la vita di alcuni agricoltori del Sud del Portogallo, che vivono ancora con le modalità e gli usi di un passato remoto. Li vediamo lavorare la terra alacremente ed occuparsi delle proprie capre con dedizione.
Pochissimi svaghi e rare le pause, salvo al tramonto quando, davanti ad un bicchiere di vino, seduti sulle vecchie sedie impagliate dell’osteria del paesello, i vecchi si perdono nei racconti di una gioventù spezzata dal Fascismo Portoghese, che perdurò dal 1933 al 1974.
Scorrono nel frammezzo immagini storiche di repertorio, in bianco e nero.
Concorso internazionale
LINIJE ZELJE, (Desire Lines), regia di Dane Komljen
Serbia, Bosnia-Herzegovina; Paesi Bassi, Croazia, Germania, 2025
PRIMA MONDIALE
Un film che segue canali espressivi all’apparenza astratti, nei quali si snoda la comunicazione sospesa su due piani temporali, del protagonista con l’amato fratello minore scomparso.
Il giovane è in cammino attraverso una foresta sperduta e lussureggiante, nella quale incontrerà spesso case diroccate e abbandonate, ed un accampamento nel quale per breve tempo, interagirà con altri giovani sperduti come lui.
A dire il vero, non sappiamo esattamente se alcune delle immagini che vediamo, si svolgano nella mente del ragazzo o nella realtà, e se quelle altre presenze esistano o siano sempre proiezioni di sé stesso.
La foresta stessa potrebbe essere semplicemente uno scenario immaginario, frutto del suo sogno ad occhi aperti.
Sogno, illusione o incubo?
Forse è la sua anima, nella quale lui si aggira cercando di comprendere cosa è successo al congiunto.
Si manifestano comportamenti sempre più dannosi per la sua salute, ma lui pare giocare alla roulette russa con il rischio di morire, come in una sorta di fatalismo.
Lo spettatore inizia a nutrire il sospetto di trovarsi di fronte al disagio; quando la storia giunge alla fusione del protagonista con il nulla, inducendolo a chiedersi chi sia in realtà…
Concorso Internazionale
MEKTOUB MY LOVE: CANTO DUE, regia di Abdellatif Kechiche
Francia, 2025
PRIMA MONDIALE
Il film è il secondo capitolo di una saga, nella quale si snodano storie d’amore e desiderio e di tradimenti.
Protagonisti una giovane attrice che ha sposato un uomo più vecchio, ed un giovane affascinante che sarà invitato nella villa coniugale dal marito.
Una trama molto anni Novanta.
Il regista è lo stesso dei capitoli Cous Cous e La Vita di Adele, quindi la sensualità, ma anche gli altri sensi come il gusto e la vista, tornano ad essere protagonisti.
Fuori Concorso
SILENCE, regia di Eduardo Casanova
Spagna, 2025
PRIMA MONDIALE
Film pervaso da colonne sonore spagnole apprezzabili e davvero particolare: mi ha ricordato, per via di alcune battute esilaranti come “L’importante è che fumi! E che ti droghi…”, la Famiglia Addams, dove i concetti di salute erano sempre rovesciati.
In realtà è girato ai giorni nostri, in un’atmosfera dove prevalgono colori di un bianco accecante, e di viola e rosa; perché la protagonista è una giovane frutto di un amore proibito tra un umano ed una vampira.
Ella stessa scoprirà di esserlo ormai grande, e cercherà in modo comico di farla finita, accettando alla fine di non riuscire a morire.
Vivrà il dramma della sua diversità quasi con un enfatico cinismo, sottovalutando quelle che per gli esseri umani sono ancora differenze sottoposte a pregiudizio… Ma a lei cosa può importare dell’AIDS della partner e del fatto che per alcuni, l’omosessualità sia ancora condannabile?
Le resta solo da farsi spiegare sé stessa dalla compagna, insieme a cosa significhi il loro rapporto.
Naturalmente, per la nonna vampira, ormai consunta dal fatto di non reperire più sangue umano “puro” da diverso tempo, l’amore misto della nipote con una umana è un dramma: in modo speculare, per i vampiri gli umani sono tutti pedofili e quant’altro di peggio possa esserci al mondo!
Film da vedere, per trascorrere sorprendendosi e ridendo poco più di un’ora in leggerezza, con un retro messaggio impegnato: il silenzio uccide!
THE DEAL, la Serie.
Regia di Jean Stephane Bron
Svizzera, Francia,Lussemburgo, Belgio, 2025
Si tratta di una serie televisiva alla cui produzione ha partecipato in larga parte la Svizzera, ambientata a Ginevra.
Con una serie di colpi di scena, abbiamo assistito alle trattazioni per favorire con ogni mezzo, a volte non da tutti accettato, come ad esempio l’aver cercato di escludere alcuni Paesi all’inizio, in virtù del valore più grande: la Pace e lo scongiurare di ogni conflitto atomico.
Nel 2025, alcuni diplomatici e alcune diplomatiche hanno lottato per portare a termine l’accordo sul nucleare tra USA e IRAN.
Parallelamente, in episodi serrati ed avvincenti, privi di cadute di tono, abbiamo visto come anche nel piccolo, non sempre mediare e’ scontato: anche tra alcune e alcuni diplomatici, sorgevano a volte dei contrasti personali.
La serie è basata su storie vere ma è stata un po’ romanzata.
Monica Mazzei
Free lance culturale per
TicinoNotizie.it