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Lo spread come feticcio e come alibi, di Mario Bozzi Sentieri

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Parafrasando un vecchio slogan si puรฒ dire che, in Europa, i mercati tracciano il solco, ma lo spread lo difende. Secondoย Guenther Oettinger,ย commissario europeo per il bilancio, saranno infatti i mercati ad โ€œinsegnareโ€ agli italiani a votare per la cosa giusta, mentre loย spreadย non รจ ormai piรน solo un โ€œdifferenzialeโ€ tra il tasso di rendimento di due titoli o โ€“ come si diceva un tempo โ€“ la differenza tra il prezzo di produzione e quello di vendita di un bene. Loย spreadย si รจ trasformato in una bandiera, in grado di sopravanzare quelle dei diversi Paesi, ed insieme unโ€™idea guida, capace di erodere fondamenta che parevano inattaccabili (lโ€™economia reale, i territori, la coesione sociale, il sistema rappresentativo), simbolo e linguaggio ย in grado di informare Stati, economie, societร , culture, di insinuarsi nel quotidiano, di diventare โ€œluogo comuneโ€.

Oggi loย spreadย occhieggia dagli schermi televisivi, occupa le prime pagine dei giornali, si insinua sulle tavole, fa capolino nelle conversazioni private. Incute paura. E dunque chiede rispetto, novella religione del Terzo Millennio, e sacrifici, come si addice alle credenze primitive.

La โ€œcentralitร โ€ delloย spread, assimilata a livello di opinione pubblica, grazie ad unโ€™abile opera di propaganda, trova, attraverso leย รฉlitesย politico-tecnocratiche, la sua piena celebrazione. Tutto sembra ruotare intorno alla magica parola, tutto ad essa va piegato. Al fondo lโ€™idea che la sicurezza, il benessere, i destini personali e collettivi da lรฌ debbano passare.

Con quali risultati appare evidente agli occhi dei piรน. Il disagio serpeggia tra la gente. Lโ€™incertezza diventa quotidiana. E tuttavia, in una sorta di accanimento terapeutico, lโ€™illusione continua, mentre le cure previste dalla โ€œmedicina ufficialeโ€ vengono applicate al prostrato โ€œcorpo socialeโ€: controlli invasivi, tassazione iniqua, riduzione delle sicurezze sociali, tagli di bilancio con conseguente innalzamento delle tariffe e diminuzione dei servizi erogati, privatizzazioni su larga scala, riforma della contrattazione collettiva con conseguente contrazione dei diritti acquisiti.

Tutto questo per rafforzare la โ€œcredibilitร โ€ del sistema-Paese agli occhi dei vertici europei , a cui fanno da contorno il Fondo Monetario Internazionale, i grandi gruppi finanziari, le agenzie diย rating, i ministri dellโ€™Economia e delle Finanze dellโ€™Unione Europea e dietro, poco visibili, ma ben presenti, gli immancabili gruppi di โ€œpressioneโ€.

Il processo di erosione lessicale-concettuale-esistenziale-culturale-economica-politica ha tempi e modalitร  di portata epocale. Certo รจ che lโ€™accelerazione del quadro storico, lungi dallโ€™assumere i tratti della โ€œlinearitร โ€ โ€“ cosรฌ come teorizzato dopo il 1989 โ€“ verso il progresso tecnologico-industriale ed il suo corollario politico, rappresentato dalย ย  liberalismo assoluto, ha aperto scenari critici dagli sviluppi tuttโ€™altro che scontati.

Risultati immediati sono stati i costi sociali delle politiche di rigore, la contrazione al ribasso dei ceti medi, la concentrazione delle ricchezze, le politiche di delocalizzazione, lโ€™aumento della disoccupazione, la crisi demografica dellโ€™Occidente.

Con questa realtร  vorremmo che ci si confrontasse sui mass-media, nei think tank, nelle universitร , a livello politico, evitando di sbandierare loย spreadย come un feticcio, a cui votarsi anima e corpo. Di ben altro ha oggi bisogno lโ€™โ€animaโ€ del popolo italiano ed il corpo sociale della Nazione.

Mario Bozzi Sentieri (www.destra.it)

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