Sono rimasto esterrefatto quando qualche giorno fa, ho sentito chiedere dal cronista ad una atleta donna, appena dopo una vittoria delle sue abitudini sessuali. Fosse stata l’antologica Maurizia Paradiso credo mi sarei pure divertito, ma da un canale serio in una trasmissione sportiva mi sembra davvero sopra le righe..
Certo !!! Non è stata una domanda esplicita sulla attività sessuale ma velata … Ancora peggio!!! In questo paese ormai non esiste più privacy e bisogna fare come la massa vuole
Chiara Ferragni nel suo semplice monologo un tema l’ha portato al cospetto
del grande pubblico ….La non libertà sessuale della donna
Il sacro santo diritto di copulare magari pure in maniera perfetta ma anche quello dell’astinenza…. Noi siamo cresciuti col mito della donna pettegola, pericolo al volante e
suore o meretrice ..
Al volante credo che la palma del pericolo vada all’uomo col cappello e pure
cappellino … Sulla lingua lunga dalla curiosità credo molto nel genere umano maschile assai meschino …e quando si allunga la lingua.
Poi una donna non deve essere per forza suora o ninfomane… Può avere gradimento e tormento…
In un paese piccolo disperso nel più brutto posto provinciale, una bella ragazza girava con gli amici per fare passare la monotona giornata …
L’unica sua colpa??? Beh …la bellezza e gli abiti succinti…
I vecchi e perditempo in andropausa al posto di ringraziare e offrire da
bere …hanno aperto ufficio morale.. Inventando molte storie di sesso sfrenato dove la donzella era a ore …Le male lingue non si sono limitate a questo!!!
Questi esseri sono tutti uguali…lo fanno per il bene…
Morale la ragazza presa a male parole dal padre non ha girato più per il paese e la bellezza sono gli aliti male odoranti dei censori del bar senza consumazioni …
L’invadenza dell’ uomo nella vita della donna ha contagiato anche tante altre donne…
Forse se le nostre atlete fossero trattate come atlete e non come richiamo sessuale un inizio di lieve cambiamento potrebbe iniziare … Soprattutto per tutte quelle donne di provincia che devono vivere in realtà misogine senza l’arma della ribalta.
A cura di Massimo Moletti