― pubblicità ―

Dall'archivio:

Lino Braga: “Nel dialetto turbighese è nascosta la millenaria civiltà contadina”

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

TURBIGO – In questi tempi sorgono iniziative per valorizzare la lingua locale, ma Lino Braga aveva capito l’importanza del dialetto da almeno un ventennio, quando pubblicò il suo primo ‘Vocabolario’, turbighese-italiano. Il volume contava circa 500 pagine dove erano stati raccolti i lemmi che il ricercatore di parole era riuscito a scovare nella sua memoria, ma anche in quella di tanti altri che rammentavano ancora il ‘turbighese’. La novità odierna è il Prontuario italiano-turbighese fresco di stampa dove, nella nota introduttiva, l’autore rivela le sue fonti, rinvenute sul campo, delle parole sconosciute: Pina Sciaton (nonna di Lino Braga), la Magiurina, Al Drian Cap Stasion (al secolo, Adriano Azzimonti, assessore e capo stazione, turbighese dotato di una memoria eccezionale, misurata anche da chi scrive), Ermano Solivar, Brogino Pastor e il Minighì della Curt Fabrica. Ma vediamo, più da vicino, le opere di Lino Braga:

IL SILLABARIO (2001) – ‘Il Sillabario (turbighese-italiano) porta il sottotitolo, ‘Turbigh in su – Turbgh in giò’, per segnare chiaramente, con la matita rossa, la storia di due comunità distinte, rimaste separate amministrativamente fino alla fine dell’Ottocento, nella quali, probabilmente, c’era anche qualche differenza dialettale.
La tutela della parlata locale è sempre stata il suo cruccio, convinto com’era che racchiudeva una cultura che andava preservata dal tempo, come gli strumenti di vita e di lavoro, che ha diligentemente raccolto nell’ex palazzo municipale di Via Roma, 1, nel museo denominato Al Cavic, al quale ha dedicato tanto del suo tempo. Un grande omaggio al suo paese di questo ‘Turbighese d’Oro’.
CURATORE DEL MUSEO (2007) – Con delibera 129/2007 la Giunta Municipale esprimeva la volontà di realizzare un museo della civiltà contadina, finalizzato alla valorizzazione e conservazione di quelli che furono gli strumenti di vita e di lavoro di una cultura millenaria.  Su questo presupposto erano stati messi a disposizioni di Lino Braga, alcuni locali al palazzo de Cristoforis (sopra la ghiacciaia e locali adiacenti) per allestire il museo dove ha avviato il primo lavoro di catalogazione che poi ha proseguito nella nuova sede di Via Roma, 1 (ex palazzo municipale).

I RIMEDI DELLA NONNA (2010). Il volumetto di circa 200 pagine, I rimédi della nonna e i proverbi della salute, presentato nell’ottobre 2010, raccoglieva espressioni che andavano al di là del dialetto. Lo ‘slang’ turbighese, fiorito attorno alla lingua locale e tramandato dalle generazioni con espressioni del genere “la mustarda dal diaul’, alimentava credenze popolari che, con l’aiuto di ‘segnoni’ aiutavano a campare qui, sulla riva magra del Ticino.
PRONTUARIO ITALIANO-TURBIGHESE (2018). Nell’introduzione l’autore spiega le ragioni della sua ultima fatica, complementare alle precedenti:
“Perché questa pubblicazione? Semplicemente perché se non si ricorda una parola dialettale diventa poco agevole cercando di rintracciarla sfogliando il ‘Sillabario turbighese-italiano’, mentre con questo ‘Prontuario’ la soluzione è immediata”.
Quest’ultimo volumetto, entro fine maggio, sarà disponibile nelle due cartolerie turbighesi.

FOTO Lino Braga a sinistra con il prof. Ferrari

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi