ABBIATEGRASSO BRUXELLES Una premessa importante, diremmo essenziale. Questo giornale è GARANTISTA, in tutto e per tutto. Considera INNOCENTE ogni persona indagata, fino al terzo grado di giudizio. Pertanto ance Francesco Giorgi, 35 anni, già attivo politicamente tra i giovani Ds una quindicina di anni fa ad Abbiategrasso (quando ne aveva attorno ai venti) va considerato NON COLPEVOLE, benché molti quotidiani oggi associno il suo nome alla maxi inchiesta che ieri ha portato al fermo dell’ex eurodeputato Antonio Panzieri, all’arresto di moglie e figlia e al fermo della Vicepresidente del Parlamento, la socialista greca Eva Kaili (sotto in foto).
CHI E’ GIORGI
Da 13 anni, ossia dal 2009, Francesco Giorgi è assistente parlamentare. Su Linkedin al suo nome vegono associati diversij ruoli: Policy Advisor – European Parliament | Foreign Affairs, Human Rights, MENA region | Consultant on Foreign Affairs | Founder of FightImpunity organisation | Fellow at Schmidt Future.
La vicepresidente del Parlamento Eva Kaili, anche lei socialdemocratica, è stata sentita dagli investigatori nel pomeriggio di venerdì: la sua casa, dice il giornale Le Soir, è stata perquisita. Kaili è stata “fermata per essere interrogata” dalla polizia, ha riferito all’Afp una fonte vicina alle indagini. Il coinvolgimento di Kaili è un passaggio cruciale dell’inchiesta. La politica greca, scrivono i giornali, sarebbe infatti la compagna di Francesco Giorgi. Essendo Kaili un’eurodeputata in carica, però, gode dell’immunità: l’unico modo per arrestare un eletto, infatti, è coglierlo in flagrante. Kaili in serata è stata sospesa “con effetto immediato” dal gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo. Poche ore prima, già il Pasok, il suo partito in Grecia, aveva invece deciso già per la sua espulsione.
Secondo la procura di Bruxelles, un paese del Golfo (il Qatar) avrebbe provato ad influenzare le decisioni dell’Unione Europea “versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo all’interno del Parlamento europeo”, come riporta l’Ansa.
Le indagini hanno portato a sedici perquisizioni in quattordici indirizzi differenti, tutti a Bruxelles. A casa di Panzeri -riporta l’Ansa – sarebbero stati trovati 600mila euro in contanti. E anche la moglie e la figlia di Panzeri sono state arrestate nell’ambito dell’inchiesta, a Calusco d’Adda, per essere poi trasferite nel carcere di Bergamo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Gli altri due italiani fermati a Bruxelles, riportano sempre gli organi di stampa, sono appunto Francesco Giorgi, assistente parlamentare dei Socialisti, e Niccolò Figà-Talamanca, della ong No Peace Without Justice.
Laureato in scienze politiche all’Università di Milano, dopo gli esordi nelle organizzazioni giovanili allora legate ai Ds (prima dell’avvento del Partito Democratico, nel 2008) Giorgi era divenuto collaboratore del Parlamento Europeo ed aveva lavorato anche per Antonio Panzeri, fermato ieri. Secondo l’accusa un paese del Golfo ha cercato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo pagando ingenti somme di denaro o offrendo doni significativi a terzi che rivestono una posizione politica o strategica significativa all’interno dell’istituzione europea.
Come riportano alcuni dei media che si occupano del caso a Strasburgo, alla Plenaria dello scorso novembre, era andato in scena un dibattito sulla situazione dei diritti umani e dei lavoratori nello Stato del Golfo dopo le polemiche sul trattamento dei dipendenti stranieri che hanno contribuito alla costruzione degli stadi per il Mondiale.
Lo scorso primo novembre, invece, la vicepresidente Kaili aveva incontrato il ministro del Lavoro qatarino Ali bin Samikh Al Marri, “accogliendo con favore l’impegno” di Doha “per i diritti dei lavoratori“.
L’inchiesta insomma è tutta da approfondire e verificare. Nessuna condanna è stata emessa, pur emergendo un quadro pesantemente sconcertante, ma per dipanare questa complessa e delicatissima matassa politica (e presto verosimilmente giudiziaria) servirà ancora parecchio tempo.
Francesco Giorgi ad Abbiategrasso, in termini di presenza pubblica e politica, manca ormai da molti anni, essendo ovviamente e da tempo di stanza a Bruxelles. A questo punto non resta che attendere quali saranno gli sviluppi, giudiziari e politici, di una inchiesta che si preannuncia roboante e complessa.
RTN