Levata di scudi della politica locale in queste ore dopo la lettera vergata da alcuni docenti del liceo scientifico Bramante e inviata al Ministro Valditara sull’opportunità della presenza a scuola dei Bersaglieri, in quanto, i valori che questi ultimi trasmetterebbero sarebbero in contrasto con quelli educativi.
Una vicenda davvero paradossale, a tratti grottesca, che ha portato anche il Senatore Massimo Garavaglia, già studente del liceo scientifico Bramante, a prendere posizione.
“Da ex alunno del ‘Bramante’ sono doppiamente dispiaciuto a sentire certe dichiarazioni, poiché sono legato anche dal punto di vista affettivo a questa scuola che ha rappresentato un tassello prezioso nel mio percorso formativo.
Detto questo – commenta Garavaglia a Ticino Notizie – sono considerazioni davvero insensate che lasciano l’amaro in bocca. Sarebbe come dire, visto che stiamo parlando di corpi militari dello Stato, che quando arrivano i ladri a casa nostra, non si chiama la Polizia… Perché se il problema è il fatto di indossare una divisa e i valori che trasmette quest’ultima, allora, si dovrebbe giungere, per coerenza, a questa estrema conseguenza… Ma è evidente che sarebbe una reazione assurda”.
Il Senatore del Carroccio va oltre ricordando il prezioso contributo a livello didattico educativo che i ‘Fanti Piumati’ da sempre portano con sé.
“Posto che personalmente li trovo da sempre il Corpo Armato più simpatico, per il calore e l’euforia che sanno trasmettere ai cittadini, a Marcallo con Casone, abbiamo avviato all’epoca con il sindaco Marina Roma, bellissime e utili esperienze formative nelle scuole.
I Bersaglieri, infatti, sono un mezzo per fare conoscere ai nostri giovani un pezzo importante della storia d’Italia, oltre che gli ideali e i valori che stanno dietro alla nostra Repubblica. Andrebbero soltanto ringraziati. Andare a metterli in discussione, tanto più da chi si dovrebbe occupare di mestiere dell’educazione dei nostri ragazzi, è qualcosa che lascia senza parole”.