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Legnano e la vittoria di Radice: l’analisi di Cristiano Comelli

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LEGNANO –  Legnano sceglie di cambiare rotta. Il ballottaggio delle elezioni amministrative ha dato quale nuovo volto al sindaco della città per il prossimo quinquennio quello di Lorenzo Radice, 39 anni, impegnato in progetti di cooperazione per il terzo settore e candidato di bandiera di “Insieme per Legnano- Legnano Popolare”, Pd e Rilegnano.
Radice è riuscito a riportare il centrosinistra al governo della città dopo l’esperienza di due tornate amministrative fa quando al governo di palazzo Malinverni fu portato Alberto Centinaio. Carolina Toia, avversaria di Radice e candidata del centrodestra ovvero Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Toia sindaco, non è riuscita a mantenere il vantaggio di dieci punti percentuali che aveva accumulato nella prima tornata. Legnano, quindi, dopo l’esperienza amministrativa conclusasi in modo tormentato per le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolto l’ex sindaco Giambattista Fratus e il suo vice, e a sua volta ex primo cittadino, Maurizio Cozzi, riparte dopo avere a lungo vissuto nel commissariamento. E lo fa cercando di scrivere una pagina nuova con la tranquillità che le serve per riprendere ad assumere il ruolo di punto di riferimento della zona detenuto da sempre, per ragioni storiche e demografiche. L’esito delle amministrative all’ombra del Carroccio va a confermare che, quando vi è di mezzo il ballottaggio, il rimescolamento delle carte e il mutare degli eventi possono essere dietro l’angolo. Un rimescolamento cui non è stato naturalmente estraneo anche l’orientamento di voto dei sostenitori dei candidati sindaco rimasti al palo al primo turno. 
Cristiano Comelli   

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