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Legambiente Lombardia: ‘Inceneritore Accam di Busto, tutto rimandato!’

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BUSTO ARSIZIO – Tutto rimandato a ottobre. Assemblea e piano industriale rinviati, nessuna decisione assunta dall’assemblea dei soci di Accam riunitasi ieri per decidere le prossime mosse.

“Dopo tutti questi anni di discussione, l’unica certezza รจ dataย dall’incapacitร  di trovare una via d’uscita che salvaguardi il territorio e generi economia,ย meglio se circolareย – commentaย Barbara Meggetto presidente di Legambiente Lombardiaย -. L’ipotesi di alimentare il forno inceneritore con i rifiuti speciali per i prossimi anni, ci lascia basiti. Cosรฌ facendo, l’impianto Accam aprirร  le porte a rifiuti anche da fuori provincia e regione ma soprattutto a un mercato soggetto a forti oscillazioni e alla capacitร  degli impianti esteri di reagire meglio e con tariffe piรน basse. Ci chiediamo a quale prezzo per il territorio deve avvenire tutto questo”.

Secondo il nuovo piano industriale infatti il futuro dell’impianto รจ legato in modo indissolubile al suo forno inceneritore. Nessuna ipotesi alternativa รฉ stata messa in campo. Si parla invece di nuove tipologie di rifiuti che potrebbero alimentare le linee: fanghi da depurazione e medicali, rifiuti speciali, che farebbero uscire dalla stagione dell’in-house e posticiperebbero la chiusura al 2027, in un modello di gestione sempre piรน privatistico con la mano pubblica sempre piรน lieve nelle scelte di fondo dove, a farla da padrona, sarร  invece il mercato. Non รจ detto che il gioco regga considerato che nel piano industriale non sono ben specificate previsioni e approvvigionamenti nonchรฉ la provenienza dei materiali da incenerire.ย Non รจ chiaro infatti come Accam potrebbe imporsi nel mercato degli speciali nรฉ i termini con cui si รจ arrivati a definire lo spostamento della dismissione dal 2021 al 2027. Forse nella speranza di non decretarne affatto la chiusura.

 

“Ci pare di capire cheย si vuole rianimare in extremis un impianto in agoniaย – concludeย Barbara Meggetto- che comincia a non essere piรน utile e necessario per il proprio territorio. รˆ un peccato che una zona dinamica come quello compresa tra l’Altomilanese e il Varesotto, abbia perso la voglia e la capacitร  di innovazione trascinata dalle incrostazioni di una politica che non sa piรน vedere lungo”.

(fonte: comunicato stampa Legambiente Lombardia)

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