Abbiamo incontrato Luciano Lancerotto intento, con i suoi uomini, a sistemare il porfido in Via Fredda. Lo conoscevamo dagli anni Ottanta quando entrambi militavano nel partito socialista. Luciano è nato a Turbigo in Via Libertà nel 1950, in quello che si chiamava il cortile del ‘Testa’, ma le origini della stirpe sono venete (Montagnana-Padova).
L’attività del risciadin* risale al tempo del bisnonno. “Oramai siamo alla quinta generazione con mio figlio Fabio che ha preso saldamente in mano le redini della nostra attività di posatori-selciatori”.
Fondata nel 1970 a Castano Primo, attualmente la ditta è insediata a Turbigo nell’ex proprietà Marzorati in Via per Nosate. Qualche decennio fa questi due fratelli, appunto i Marzorati, avevano lasciato le loro proprietà al Comune con l’impegno a costruirvi una Residenza per Anziani. Non se ne fece nulla e quindi il giorno dopo la scadenza dell’offerta di vendita l’intera proprietà fu acquistata da Lancerotto.
Nei cinquant’anni di attività i lavori importanti eseguiti (oltre a quelli privati) sono stati tanti. Ne ricordiamo qualcuno:
– La piazza di Lonate Pozzolo (Corso Roma, Municipio);
– La piazza di Boffalora;
– La piazza di Cassinetta di Lugugnano.
– La piazza di Robecchetto;
– La piazza di S. Gregorio a Olgiate Olona;
– Il sagrato della chiesa parrocchiale di Castano;
– Interventi al Castello di Vigoleno.
Luciano Lancerotto ricorda uno dei suo primi lavori a Turbigo. Si trattava di piastrellare la lavanderia Gulli in Via Fredda. Il papà aveva appena avuto un infarto e Luciano, sedicenne, andò ad aiutarlo passandogli, una alla volta, le piastrelline che ancora oggi ricoprono la facciata.
Interventi importanti della ‘Lancerotto pietre’ sono stati eseguiti anche a Milano (Delvy – importante studio legale milanese), dove è stato realizzato anche il sagrato della chiesa di S. Antonio Ma l’intervento più curioso porta la data del 2017. Allora la ditta di Luciano Lancerotto si è trasferita in Kurdistan per realizzare la casa del Primo Ministro per la quale sono stati addirittura pagati in anticipo:
“Appena entrati i Curdi ci hanno sottoposti a rigorose visite mediche. Non si poteva portare macchine fotografiche. Alla mattina venivano a prenderci nell’hotel 5 stelle dove eravamo ospitati per portarci al lavoro. E non si poteva andare in giro per nessun motivo”. Una bella esperienza lavorativa che è rimasta nella memoria collettiva della ditta.
* La ‘rizzada’ gentile è un selciato tipicamente milanese, costruito con ciottoli di fiume di forma approssimativamente ovale, messi ritti uno accanto all’altro, con poca terra tra gli interstizi. Più che un selciato sarebbe dunque un acciottolato. Sfruttando il colore dei ciottoli (bianchi, neri) il risciadin componeva dei disegni, come quello posto all’entrata della chiesa dei SS. Cosma e Damiano di Turbigo, ma anche di altre.