La mancanza dell’ex sindaco di Cassinetta si sente, eccome
ALBAIRATE – Stamani Gianni Pioltini è arrivato di gran lena poco dopo le 7.30, con i volantini in mano da distribuire, coordinando con le associazioni agricole e gli esponenti di Legambiente le migliori modalità di propaganda.
Una indubbia generosità che però lascia, a nostro avviso, scoperta una vistosa debolezza del movimento No Tang 2.0: la mancanza di un leader, anche mediatico.
Quella leadership che per anni è stata esercitata da Domenico Finiguerra, specie negli anni della sua reggenza da sindaco a Cassinetta (ossia dal 2002 al 2012). Finiguerra è stato quello che ha portato le telecamere della Rai nel suo piccolo borgo, che ha fatto parlare di sé su Repubblica e Sole 24 Ore, che si ‘fece dedicare’ dal circuito Lifegate una intera trasmissione radiofonica (e stiamo parlando del network più ‘eco-chic’ d’Italia).
‘Tolto’ Finiguerra, o meglio continuata la battaglia No Tang SENZA Finiguerra al centro, la potenzialità mediatica del movimento è visibilmente scesa. E stamattina ne abbiamo avuto l’ennesima riprova: c’era poca gente, davvero. Naturale che dopo il rafforzamento sensibile del fronte del SI alcuni, dopo anni di battaglie, si siano (dis)illusi.
Ma di fatto, rispetto ai tempi di Angelo Masperi (buonanima), del Folletto e della ‘marcia’ da Albairate ad Abbiategrasso, la riduzione della performance è del 70, 80%.
E a poco valgono i ‘furori’ No Tang del Movimento 5 Stelle, che nel Magentino-Abbiatense (Sedriano è un’eccezione) raccoglie tutto sommato un consenso ridotto.
La personalizzazione non è un fenomeno che attraversa solo la politica, ma anche i movimenti come quello No Tangeziale. Ed eludere questa plastica verità potrebbe essere una grave carenza, per il fronte dei ‘dissenzienti stradali’.
Fabrizio Provera