MAGENTA – “Abbiamo sempre pensato che la chiave per una nostra vittoria fosse nella partecipazione straordinaria che avrebbe dovuto esserci perché, per la prima volta nella storia di Magenta, fosse il civismo a prevalere sui partiti.
A nostro avviso, un’analisi un po’ riduttiva. Ma soprattutto pensare di poter battere da soli l’astensionismo che è un fenomeno nazionale ormai strutturale è roba forte.
Siamo infatti andati a vedere un po’ di numeri e negli ultimi anni a Magenta per le amministrative si è perso un bel 10%. Nel 2012 avevano votato il 66,99% degli aventi diritto al voto, nel 2017 sempre primo turno il 59,39%, stavolta il 56,93%. Che detto esplicitamente, nel quadro generale, resta in ogni caso un buon numero quanto ad affluenza.
Interessante la chiosa. Già perché cosa farà Progetto Magenta? Può interessare a qualcuno quel quasi potenziale 18% di consensi? “Noi siamo impegnati per essere con i Magentini dalla parte del cambiamento”.
Quindi, con Del Gobbo o con Salvaggio? Probabilmente, a voler essere coerenti, con nessuno. Visto che la comunicazione di questa campagna elettorale è stata improntata in toto sul fatto che i due candidati, ora in corsa al ballottaggio fossero due facce della stessa medaglia.
Pensiamo sia la scelta più logica e di buon senso.
Ma in politica MAI DIRE MAI …..
F.V.