MILANO – I dati che Inail ci consegna nel report odierno “sono allarmanti”. Lo afferma Eloisa Dacquino, segretaria confederale UIL Milano e Lombardia, in riferimento al report dell’Inail nel quale è stato rilevato che a livello nazionale nell’anno appena trascorso sono state 697.773 le denunce di infortunio, di cui 1.090 con esito mortale e 60.774 le patologie di origine professionale denunciate.
In Lombardia sono stati 177 i morti sul lavoro, 131.692 le denunce di infortunio e 3.231 le malattie professionali denunciate, una crescita del 26,84% delle denunce nel complesso rispetto al 2021. “Da inizio anno, in un solo mese – sottolinea Dacquino – sono già cinque i lavoratori che hanno perso la vita nella nostra regione, l’ultimo dei quali in provincia di Pavia, trascinato all’interno di una impastatrice. Una morte atroce. I dati riferiti alle irregolarità riscontrate nelle aziende operanti nella città metropolitana di Milano – che secondo i dati Inail in Lombardia nel 2022 ha avuto più denunce di infortuni mortali, 56, e denunce nel complesso, oltre 46mila – ci dicono che siamo in presenza di un aumento di lavoro nero e sospensioni per violazioni della normativa su salute e sicurezza. Questo ci allarma, se consideriamo la crescita dei cantieri impegnati nelle opere ricadenti nel superbonus e nelle opere connesse al PNRR e Milano Cortina”. “È inaccettabile – continua Eloisa Dacquino – che di fronte alla necessità di maggiore prevenzione e controllo, la programmazione dell’attività ispettiva venga di fatto ostacolata dalla mancanza di personale. Occorre potenziare risorse e personale necessari per l’attività congiunta di vigilanza e controllo e assumere come prioritaria e urgente l’adozione di politiche e misure adeguate sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”
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Dall'archivio:
L’allarme UIL: 5 morti sul lavoro in Lombardia in un solo mese
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