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L’Alfabeto dei sentimenti: la nuova rubrica a cura di Floriana Irtelli e Fabio Gabrielli

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Con cadenza bimensile, Fabio Gabrielli, filosofo, e Floriana Irtelli, psicoanalista, psicoterapeuta, affrontano il mondo dei sentimenti, delle virtรน, delle relazioni nellโ€™attuale contesto pandemico, sempre piรนโ€™ problematiche e incerte.

Seguendo lโ€™ordine alfabetico, il lettore sarร  introdotto nel variegato pianeta dei sentimenti, dalla cui effettiva consistenza e consapevolezza dipende lโ€™intera nostra vita.

Al termine di ogni articolo, ci sarร  anche una Piccola biblioteca dellโ€™anima allโ€™interno della quale verrร  consigliata la lettura di un libro ritenuto particolarmente significativo.

 

Il dottor Fabio Gabrielli, filosofo curatore della rubrica insieme a Floriana Irtelli

A come Ascolto

Essere in relazione significa essere in un colloquio ininterrotto con gli altri, con il mondo. La relazione nasce dallโ€™esigenza profondamente umana di essere riconosciuti: ย il contatto, lo guardo ย dellโ€™altro ci confermano nella nostra esistenza.

Essere riconosciuti, avere testimonianza della propria vita, rinvia sempre alla difficile pratica dellโ€™ascolto.

Noi non ci limitiamo a parlare e scrivere solo per comunicare, ma per essere ascoltati. La parola ascolto rinvia a un tracciato denso di significati, tra cui โ€œproteggere, vegliareโ€: comunichiamo con lโ€™atro, entriamo in relazione con lui, affinchรฉ la nostra parola sia protetta dal suo orecchio, affinchรฉ lโ€™altro vegli sulla nostra vita.

Ascoltare non รจ sentire, questโ€™ultimo รจ un accostarsi in superficie allโ€™altro, sovente mossi dalla curiositร , la cui irrequietezza non รจ fatta di comprensione, ma di morboso chiacchiericcio.

Ascoltare รจ trasgredire il nostro egoismo, farsi spazio gratuito per lโ€™irrompere dellโ€™altro con la sua unicitร , il suo mistero, il senso complessivo della sua vita che, comunque, sfuggirร  sempre alla nostra pretesa di svelarla.

Lโ€™ascolto implica sempre e comunque la logica della distanza, della delicatezza, della tenerezza, del riserbo, del ritegno: cerco di svuotarmi delle logiche padronali del mio io per apprezzare lโ€™unicitร  dellโ€™altro che, parlandomi, mi affida il suo mondo.

La pratica dellโ€™ascolto esige, per essere tale, che lโ€™altro non sia un nostro adombramento, una fotocopia del nostro modo di essere e di vivere, bensรฌ il riconoscimento di unโ€™alteritร  cosรฌ radicale, che il suo mistero รจ sempre eccedente, sempre al di lร  della mia pretesa di possederlo.

Lโ€™ascolto riconosce la biodiversitร : la ricchissima unicitร  che abita ognuno di noi. Ascoltare รจ entrare in relazione con un altro da me, con una diversitร  che, proprio perchรฉ tale, mi arricchisce, mi spalanca nuove forme di esistenza.

 

Solo la pausa e il silenzio permettono allโ€™ascolto di dare frutto. Si tratta di una sospensione della nostra parola per farla fecondare dalla parola dellโ€™altro, in modo che ne scaturisca una nuova apertura al mondo in cui il detto, lโ€™ascoltato, il rimeditato costituiscono il lievito indispensabile.

Non dobbiamo dimenticare che in fondo siamo esseri relazionali, e questo lo comprova anche la scienza: ogni nostro atto รจ una comunicazione, anche quando siamo in silenzio stiamo comunicando qualcosa al prossimo (una chiusura, il risentimento, lo stupore, ecc.) cosรฌ non possiamo scordare che una comunicazione sana ed equilibrata implica sia il saper esprimere, sia il saper ascoltare; tuttavia ci possono essere difficoltร  ad esprimere se stessi, paura di esprimere le proprie opinioni, oppure eccessiva timidezza, alle volte invece al contrario si corre il rischio di dimenticare di ascoltare gli altri poichรฉ si รจ troppo impegnati ad esprimere sรจ stessi, e in questo modo si rischia di non imparare nulla. In uno stato idealeย  bisognerebbe riuscire a avere un giusto equilibrio tra ascolto ed espressione, cosรฌ da poter esternare sia la parte logica che quella piรน emotiva ed intuitiva.

 

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PICCOLA BIBLIOTECA DELLโ€™ANIMA

Isabella Guanzini, Tenerezza. La rivoluzione del potere gentile, Ponte alle Grazie, Milano 2017.

Il libro รจ un elogio della tenerezza come forza rivoluzionaria, fatta di volti, voci, mani, capace di rendere meno buia la nostra vita. Si tratta di una appassionata difesa del contatto dei corpi come energia rigeneratrice.

  • La prossima B come Benevolenza

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