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Dall'archivio:

La versione di Denise – L’ombra del vento, di Carlos Ruiz Zafon

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Ecco la seconda puntata della nostra nuova rubrica di Invito alla Lettura. Buon viaggio!

Buongiorno cari lettori,

vi ringrazio per aver dedicato del tempo a leggere la mia rubrica. Spero che la scorsa Versione vi abbia intrigato e magari avvicinato di più alla lettura. O forse la precedente proposta letteraria non vi ha entusiasmato ma solo annoiato. D’altro canto ogni libro è una scoperta. E non si può sapere se un testo vi stancherà al punto da essere considerato un buon acquisto solo come fermacarte oppure si rivelerà un miracolo che cambierà per sempre la vostra vita. Ecco che scelte e conseguenze costituiscono l’input del secondo titolo scelto. E se le decisioni che compiamo ci definiscono, bisogna ricordare che spesso è il Destino a scegliere per noi. Una dama invisibile che solo al momento ritenuto opportuno si palesa nelle forme più svariate. Una lettera anonima, uno sconosciuto incontrato per strada e, perché no, anche un libro posato su uno scaffale dimenticato. Un testo può essere la fonte di impensabili avventure, peripezie, amori e congiure. Non solo nel mondo della fantasia ma anche nella realtà. Ecco allora che con tali interessanti premesse ci accoglie L’Ombra del Vento, romanzo di Carlos Ruiz Zafón. Grande scrittore che con immensa tristezza ci ha di recente lasciato per venir accolto nel regno del Sonno eterno. Eppure si potrebbe dire che l’autore non se n’è completamente andato, anzi, rimane accanto a noi nell’eco delle sue parole e dei suoi romanzi. Di conseguenza non si può che seguire tale richiamo e dedicarsi alla sua lettura.

“…Il destino non fa mai visite a domicilio. Bisogna andare a cercarlo.” Ecco una delle frasi più eloquenti che raccolgono il messaggio profondo de L’Ombra del Vento, romanzo a me calorosamente consigliato da un’amica che posso solo ringraziare.

In una Barcellona impoverita e sconvolta dapprima dalla guerra civile poi dal secondo conflitto mondiale, un libro che non dovrebbe esistere, ormai quasi da tutti dimenticato, trova un nuovo proprietario, il giovane Daniel, da subito attratto in maniera inspiegabile dal tomo. Fatalità? Fortuna? Non importa, perché il Destino ha compiuto il primo passo che segnerà non solo la vita del ragazzo ma anche l’esistenza di chi lo circonda. Ecco che grazie a un piano prestabilito, ancora ignoto ai personaggi, si accende il motore della trama. Quante volte ci siamo detti “Se non avessi attraversato una certa strada, non avrei incontrato quella persona e ora non mi troverei qui.” Il destino agisce in modo imperscrutabile, imprevedibile, muovendo gli ingranaggi verso la risoluzione della nostra storia. E noi come avventurieri con in mano solo un pezzo della mappa non possiamo che andare avanti e seguire gli indizi offerti. Esempio principe è Daniel, protagonista inconsapevole di una storia cominciata molti anni prima ma che lo renderà un tassello chiave nella sua conclusione. Nonostante sia la sorte a gettare il guanto di sfida, è infatti il ragazzo a raccoglierlo e proseguire lungo una strada di maturazione, crescita e scoperta di sé, dell’amore e della verità. Avverte un profondo legame con lo scrittore dimenticato e comprende che svelare l’enigma legato alla sua figura, gli consentirà di mettere al giusto posto tutti i pezzi della propria vita. Perché se la storia si ripete, non sempre accade nelle medesime circostanze. Il destino ci mette alla prova ma sono le nostre scelte a sancire il suo agire. Più volte il protagonista dovrà affrontare il peso delle proprie azioni e delle loro conseguenze che, come spesso accade, non feriscono noi quanto invece altri. Nel corso della sua ricerca, Daniel si confronta col dubbio di sbagliare, compiere gesti egoisti solo per un personale ideale che, come diversi personaggi sottolineano, non gli conferisce il diritto di interferire nell’esistenza altrui. La vita però non bussa alla porta di nessuno, anzi, la spalanca di prepotenza, ma l’arrivo di qualcosa d’inatteso non sempre è negativo e può portare con sé germogli che fioriranno nel tempo. Il giovane Daniel ancora inesperto della vita, oltre che cocciuto e determinato, nel corso degli eventi assume egli stesso il ruolo di “mano del Destino”, la farfalla che con un battito d’ali provoca un uragano. E solo nel finale si scoprirà se dopo ogni tempesta, arriva davvero il sereno.

Non vi preoccupate però, amici lettori, la conclusione non sempre segna la fine di una vicenda. La storia continua anche se talvolta non con noi protagonisti ma con l’eredità che lasciamo, il nostro ricordo, che vive nelle persone incontrate, conosciute, amate. Testamento della nostra esistenza che può trovarsi ovunque. Nella memoria, in una foto o persino nelle pagine di un libro.

Come sempre questa è La Versione di Denise. Chissà qual è la vostra, cari lettori.

Spero sia anche per voi una buona lettura. Ci vediamo al prossimo libro!

Denise

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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