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La versione di Denise – Il profumo, di Patrick Suskind

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Il Profumo – Patrick Süskind

Buongiorno cari lettori, sono felice di accompagnarvi in una nuova Versione!

Mentre con un po’ di nostalgia l’estate pare ormai allontanarsi e lasciare piano piano posto all’autunno, ecco che la nuova stagione si affaccia con particolari colori e profumi. Dall’arancione di cachi, zucche, arance, al marrone delle caldarroste, della cioccolata calda e delle molte spezie che insaporiscono e ravvivano il periodo. Sapori ma soprattutto odori caratteristici che subito ci trasportano in scenari dove le foglie cadono e, complice il tempo meno clemente, non si desidera altro che rimanere a casa a sorseggiare una bevanda fumante e magari, in casi fortuiti, anche dedicarsi a una buona lettura.

D’altronde quante volte capita che un odore inaspettato si riveli familiare e rievochi, anzi, memorie talvolta sopite, dimenticate? Una fragranza ha infatti il potere di riportarci a un particolare momento della nostra vita ad esempio, quando da bambini si visitava la casa dei nonni per stare assieme in un luogo che preservava un odore così peculiare da sigillarsi nella memoria olfattiva. Un’essenza, gradevole o meno, può allora riportare subito alla mente una precisa persona o un’esperienza.

Come scrisse Marcel Proust nella sua opera Alla ricerca del tempo perduto:

“Quando niente sussiste d’un passato antico, […] soli, l’odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare […]”

Famoso è il racconto della madeleine inzuppata nel tè di tiglio che al primo morso trasporta il narratore nei ricordi di un passato che pareva sepolto. E mentre il sapore possiede un effetto più immediato nel suo riconoscimento, il profumo risulta a volte più effimero. Possiamo infatti attribuire un nome specifico a ciò che gustiamo così da identificare subito il sapore della torta che adoriamo o della pasta casereccia che ci ricorda casa. Al contrario quando veniamo investiti da una fragranza, il riconoscimento risulta più complicato. Magari passeggiando in un parco passiamo accanto a una signora che ha un profumo a noi familiare e ci ricorda un evento preciso, pur senza riconoscere nel dettaglio tale odore. Ecco allora che il profumo esercita un’intensa forza di persuasione su di noi e ci permette di distinguere odori piacevoli, repellenti, oltre a sentori che riconosciamo come familiari in opposizione a quelli che ci mettono invece in allerta.

E proprio il profumo è non solo il fulcro ma anche il titolo del libro di questa Versione. Se l’odore ha un effetto decisivo sull’inconscio tanto da influenzare in parte il nostro comportamento verso gli altri e dare un primo istintivo giudizio alla fonte dell’essenza, cosa accade allora quando una persona non ne emana alcuno?

Condizione bizzarra, quasi aliena, che però affligge il protagonista del romanzo di Patrick Süskind, Il profumo. Ecco allora che nel mercato del pesce parigino del 1700, luogo infestato da ogni genere di odore sgradevole e nauseabondo, nasce Jean-Baptiste Grenouille che ancora prima di emettere il primo gemito rivela la sua unicità. Il protagonista è infatti dotato di un naso eccezionale che gli consente di riconoscere e immagazzinare qualsiasi odore esistente. Ogni fragranza, olezzo, sentore, viene raccolto con avidità nella memoria olfattiva di Grenouille, ometto insignificante in grado però di ricreare ogni aroma al pari del migliore profumiere. Nonostante il suo “dono”, si accorge presto di un dettaglio inquietante: pur dotato di una sensibilità al profumo senza rivali, egli è invece privo di odore. E quando ancora in fasce viene affidato a una balia che accosta il naso alla sua fronte, la donna rimane turbata dall’assenza di un qualsiasi profumo che il bimbo dovrebbe emettere. Così Jean-Baptiste viene percepito come un’anomalia, spesso ignorata, che provoca inquietudine nei passanti. Quasi nessuno si accorge della sua presenza e quando accade prova rigetto verso un individuo che manca di odore, caratteristica essenziale di ciascun essere. Senza un profumo non può essere identificato, ricordato. Ebbene, come può esistere? Tormentato dalla consapevolezza che nessuno riuscirà a riconoscere la sua esistenza, Jean-Baptiste trova però la soluzione e la sua ragione d’essere: creare il profumo perfetto che gli permetta di dimostrare a tutti la sua bravura, di “esistere”. E per realizzarlo deve riuscire a estrarre “l’essenza della bellezza”. La bellezza infatti tocca, ispira l’anima, e Grenouille capisce che tale armonia non riguarda solo il tratto estetico ma è una comunione di elementi dove il profumo ha il ruolo centrale. “Colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini.”, ecco la verità che guida il protagonista e lo spinge, nel corso del libro, a osare sempre più nella sua ricerca del profumo sino alla perfezione.

“L’argomento è carino, ma perché dovrei leggere un libro sul profumo?”

Tranquilli, cari lettori, questo romanzo non è un manuale sulla distillazione delle fragranze. Certo, Grenouille ricerca e introduce varie tecniche per filtrare e raccogliere le essenze ma non si limita a distillare profumi dai fiori. Ben presto si accorge infatti che l’odore più amabile proviene non da una rosa, bensì da una graziosa ragazza dai capelli rossi. Ecco allora svelato l’ingrediente mancante per rinchiudere l’aroma perfetto in una boccetta di profumo. La bellezza che come un fiore sboccia in una fanciulla. E per ottenere tale fragranza il protagonista non ha alcuno scrupolo nel recidere quanti dei più bei fiori offerti per poi gettarli una volta sfioriti.

L’ossessiva ricerca disseminata da terribili morti, omicidi, suscita presto terrore e rabbia nei cittadini francesi che vogliono trovare il colpevole di tale scempio. Furore che sembra però infine sfumare dinnanzi alla fragranza perfetta, quasi divina. Una maschera di bellezza indossata dell’assassino che come un profumo penetrante, intorpidisce i sensi e nasconde persino l’orrore più sconcertante. D’altronde come può qualcuno con un “profumo” così buono, bello, che suscita solo gioia e desiderio in chiunque lo respiri, aver commesso atti tanto abbietti?

Ebbene, sarete voi a rivelarlo, amati lettori. Mi auguro allora che tale lettura stimoli la vostra mente e, perché no, magari anche il naso!

Questa è La Versione di Denise ma sono sempre entusiasta di conoscere la vostra. Buona lettura a tutti. Ci vediamo al prossimo libro!

Denise

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