Dopo le morti sul lavoro la Lombardia conquista un nuovo primato nazionale: quello per l’aumento degli sfratti. Secondo i dati diffusi dal Ministero degli Interni ed elaborati dalla UIL Nazionale gli sfratti diminuiscono nell’80 per cento delle regioni Italiane e solo quattro fanno registrare il segno positivo mettendo la Lombardia al primo posto con un +13 per cento.
E quello che balza agli occhi e’ che la motivazione principale degli sfratti e’ la morosita’ o altra causa diversa dalla necessita’ del locatore o dalla finita locazione. Aspetto che da la dimensione, ancora una volta, del problema casa e abitare e soprattutto dello scarso potere di acquisto degli stipendi dei cittadini (lombardi in questo caso) che vengono sfrattati molto spesso in maniera incolpevole perche’ non riescono a far fronte alle spese di affitto, pur avendo uno stipendio. Vedendo l’analisi all’interno delle province spicca il dato di Bergamo che nel 2023 ha fatto registrare un aumento del 102 per cento di sfratti rispetto al 2022 e Monza che segna un + 71 per cento rispetto all’anno precedente. Segno molto meno rilevante invece per Sondrio che evidenzia un -51 per cento insieme a Pavia (-5,46 per cento) e Lecco (-3,33 per cento).