La morte dell’avvocato dei vip. La sorella assolta: ‘mi hanno preso la vita’

Si mette la parola fine sulla morte di Marco Corini. Marzia Corini dichiarata innocente dopo un autentico calvario giudiziario durato dieci anni

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Per l’anestesista la procuratrice generale Francesca Nanni aveva chiesto il minimo della pena: una condanna a 14 anni e 2 mesi riconoscendo le attenuanti generiche, ma sottolineando come “sicuramente è mancato il consenso” su quanto accaduto – come dimostrerebbe una frase intercettata al telefono – e il movente sarebbe stato anche economico, perché “è un dato di fatto che ci sia stata una contrapposizione forte” legate al testamento.

Di diverso avviso la difesa che, invece, aveva ribadito, in mattinata, la richiesta di assoluzione nei confronti della donna “perché la sua condotta come sorella e come medico è stata ineccepibile”, inoltre, “non è provato oltre ogni ragionevole dubbio che la causa di morte in concreto sia stata quella somministrazione”.

Marzia Corini, arrestata nel febbraio del 2016 con l’accusa di omicidio volontario, era stata condannata a 15 anni dal tribunale di La Spezia, sentenza ribaltata nel maggio 2022 dalla Corte d’appello di Genova che l’aveva assolta. Nell’aprile del 2023 la Cassazione aveva annullato l’assoluzione con rinvio per difetto di motivazione, oggi i giudici milanesi hanno di nuovo riconosciuto la sua innocenza

“Il primo pensiero è che questo sistema è sbagliato, si sono presi per 8 anni la vita di una persona innocente”. Sono le prime parole pronunciate di fronte ai cronisti da Marzia Corini, l’anestesista assolta nell’appello bis a Milano dall’accusa di aver ucciso, il 25 settembre 2015, con un’overdose di un sedativo il fratello Marco Corini, avvocato di vip e calciatori e malato terminale di cancro, nella sua casa di Ameglia, in provincia di La Spezia.

“Penso alle persone che non possono permetterselo, è un sistema da cambiare dalle fondamenta, io devo la mia vita ai miei due avvocati”, ha aggiunto Corini, con a fianco i legali Vittorio Manes e Giacomo Frazzitta. Sia lei che i suoi avvocati si sono messi a piangere dopo la lettura del verdetto.

“Da ora – ha detto ancora la 59enne – comincerò ad elaborare il lutto per mio fratello, finora ho solo ripercorso per centinaia di volte la sua agonia”.

“Aver dichiarato il fatto insussistente significa eliminare ogni ombra nel comportamento di una sorella che ha avuto il solo merito di assistere il fratello nel momento del trapasso e di evitargli le sofferenze che la morta gli stava comportando in ragione delle patologie tumorali che aveva”.

Così Vittorio Manes, legale di Marzia Corini, al termine della sentenza della prima corte d’assise d’appello del tribunale di Milano, che ha assolto con formula piana l’anestesista ligure dall’accusa di omicidio nei confronti del fratello Marco Valerio.

“È una grande soddisfazione, perché le rare volte dove il diritto viene a coincidere con la giustizia l’emozione è molto forte. Eravamo profondamente convinti della mancanza di ogni responsabilità e colpevolezza per la gravissima contestazione che è stata elevata a Marzia Corini. Siamo molto soddisfatti che i giudici abbiano riconosciuto tutto questo, che però non cancella 10 anni di calvario”.

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