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Dall'archivio:

++La lobby nera NON esisteva, Fidanza ERA ED E’ INNOCENTE,e voi manettari-giustizialisti fate SCHIFO

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MILANOย  La procura di Milano e’ pronta a chiedere l’archiviazione dell’inchiesta, nata da un lavoro giornalistico di Fanpage, sulla presunta esistenza di una ‘lobbyย nera’ che coinvolgerebbe esponenti di Fratelli d’Italia e anche della Lega.
L’istanza, una volta vistata dall’aggiunto Maurizio Romanelli, sara’ inoltrata all’ufficio gip. Tra le persone indagate inizialmente dai pm Giovanni Polizzi e Piero Basilone (nel frattempo diventato procuratore a Sondrio) c’erano l’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, l’esponente della destra radicale milanese, Roberto Jonghi Lavarini, a cui si erano poi aggiunte la consigliera comunale di FdI, Chiara Valcepina, l’eurodeputato leghista, Angelo Ciocca, e il consigliere regionale ex Carroccio Massimiliano Bastoni. Sono tutti accusati di finanziamento illecito e riciclaggio.

– Nelle indagini erano state effettuate perquisizioni, in particolare a carico di Jonghi Lavarini, Rotunno e Panchulidze, questi ultimi due amici e collaboratori del ‘barone nero’. L’inchiesta puntava a verificare se le parole dei protagonisti, filmati a loro insaputa dai cronisti di Fanpage, descrivevano un presunto “sistema” di finanziamenti ‘in nero’ che avrebbe funzionato davvero in altri casi. Nei filmati, oltre all’ormai noto caso del “trolley” (il ritiro della valigetta avvenne il 30 settembre 2021, ma dentro non c’erano soldi ma copie della Costituzione e libri sull’Olocausto), venivano tirati in ballo, tra gli altri, la consigliera milanese di Fdi Valcepina ed esponenti della Lega, tra cui Bastoni e Ciocca. Era stato Jonghi Lavarini, come emergeva da uno dei video, a presentare Fidanza al cronista ‘infiltrato’ e l’eurodeputato gli avrebbe spiegato che poteva contribuire alla campagna elettorale della neoconsigliera comunale milanese e all’epoca candidata Chiara Valcepina versando sul conto corrente o “se รจ piรน comodo fare del black”, del ‘nero’. E Jonghi aveva parlato di una “serie di lavatrici” per i finanziamenti. Fidanza, difeso dal legale Enrico Giarda, si era subito autosospeso dagli incarichi nel partito. Le parole al centro dell’inchiesta giornalistica erano finite al vaglio della Procura di Milano, con accertamenti da parte della Gdf. Fino all’istanza di archiviazione.

 

Abbiamo vouto far parlare la cronaca, prima di chiosare (brevemente) una vicenda moralmente abbietta.ย Le ore ed ore di fiele televisivo e giornalistico spese contro Carlo Fidanza e i presunti coprotagonisti di una vicenda dipinta da CERTA stampa come se fosse scesa in campo una congrega del Male (assoluto, in quanto fascista)ย sono e rimarranno negli anni del CATTIVO giornalismo. In linea diretta, 30 anni dopo, col diabolico circo mediatico giudiziario che imperversรฒ durante Tangentopoli.ย Spiace dirlo perchรฉ sappiamo che i giovani di destra del 1992 (come il sottoscritto) credettero, in buona fede, ad una presunta azione moralizzatrice che in realtร  fu ben altro. 30 anni dopo, appunto, addossare a Carlo Fidanza (uno dei politici che chi scrive conosce da piรน tempo) colpe inesistenti, presunte trame ben oltre l’oscuro, internazionali del malaffae รจ potuto succedere solo per due ragioni. L’assoluta malafede di chi ha ordito la trama, SENZA MAI ANDARE SINO IN FONDO ALL’INDAGINE CHE PRESENTAVA UNA SEQUELA INCREDIBILE DI MANCHEVOLEZZE, ma soprattutto il giustizialismo latente che alberga purtroppo in larghi strati della politica e del giornalismo. Anche a Destra, e spiace tantissimo dirlo. Adesso, per l’ennesima volta, ripetiamo la litania: chi ripagherร  Carlo Fidanza delle contumelie, delle articolesse al curaro, dello sciacallaggio, del colpo piรน basso giocato contro un politico e una persone perbene (ossia, LA MESSA IN DUBBIO DELLA PROPRIA ONORABILITA’)? La risposta, purtroppo, la sappiamo bene. NESSUNO. Vigliacchi. Schifosi.

Fab. Pro.

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