Ricordo ancora il risottino fatto con amore -zafferano e cuore di mia mamma e qualche osso buco e il bollito …e le speranze di una partita contro i cattivi tedeschi …o ‘tidiscoii’ come diceva mia nonna Maria novantenne che si ricordava ancora gli invasori e la loro lingua corta e cruda ma soprattutto dura con ricordi bruttissimi ancora belli limpidi nella sua memoria ….
Anche mio padre ricordava la “cattiveria ” dei tedeschi e la cioccolata degli americani e mia madre più giovane ricordava la bellezza di un paese liberato e fiero che voleva riprendersi …un paese con mille contradizioni ma difronte al pallone era tutto coeso …
Italia- Germania Ovest non era solo una partita di calcio era una sfida di rivalsa di un popolo oppresso che stava mettendo il vestito buono e stava sedendo coi grandi della terra e con lo sport si stava facendo onore …
Tutti gli italiani che avevano dovuto subire l’invasione e soprattutto i “mangiaspaghetti” che cercavano lavoro nella terra germanica vedevano in novanta minuti la liberazione, la gioia e l’orgoglio di essere italiani …
Mio padre e mia madre non erano patiti di calcio o futbarl come dicevano in dialetto, ma volevano vedere i sacrifici prendere il volo in ragazzi in maglia azzurra e pantaloncini che raffiguravano il paese povero che usciva dalla miseria …
Non erano 11 in campo ma fratelli, cognati, figli, nipoti ma soprattutto amici che stavano per regalarti la cosa più bella …
Paolo Rossi era l’amico o il figlio del lattaio che dopo le consegne correva al campo a dare spettacolo per poi tornare a casa a fare i lavori per mamma …
Questi ragazzi del 1982 erano tenaci, orgogliosi, ambiziosi ma umili e non presuntuosi …erano figli dell’Italia del boom ma che aveva conosciuto la fame …
Del pallone come amico e delle porte fatte all’improvviso e portiere volante e libero alto ..e delle corse alla fontanella dell’oratorio e i tre soldi per prendere il ghiacciolo con morso all’amico più sfortunato …
Le partite regalano emozioni , momenti e ricordi e il calcio fino a poco tempo fa era l’oppio popolare di un popolo sognante ed orgoglioso magari festoso …
Come non ricordare …la gioia della coca cola fresca o pepsi perché costava meno presa dalla vinaia e tenuta in frigo come oggetto prezioso …la spuma e il brindisi alla vittoria perché si era battuto chi si riteneva superiore e sbeffeggiatore …
In quei mitici anni Ottanta il nostro Paese era qualcosa che oggi neppure la Cina si avvicina poi il declino …e non voglio entrare nell’agone politico perché prima di essere: ceranesi , novaresi , piemontesi , comunisti , berlusconiani , no qui no va…in quegli anni eravamo italiani e felici della maglia azzurra …
In quell’Italia tanto criticata da dotte menti si raggiunsero obbiettivi eccelsi mai più raggiunti …comunque il pallone non è più l’unico sport praticato e nelle altre discipline c’e’ una bella realtà che da orgoglio e stima …
Ma il pallone ha più empatia per un ragazzo degli anni 80 /90 come me che ricorda il risottino della mamma del 1982, la caduta 1986 …i rigori sbagliati nel 1990 …notti magiche da primo bacio e soprattutto il due di picche del 1994 mentre Baggio sbagliava il rigore io venivo mandato a quel paese dalla mia ricciolona preferita …tornando con la croce addosso del Mondo intero …
In fine come non ricordare l’esultanza di Pertini e quel non ci prendono più !!!!!poi il trionfo …con una esultanza gentile ed educata senza cercare il selfie o la telecamera ….
Un’Italia che produceva e non esagerava neppure nel drogare l’emozioni …perché erano semplici ma sinceri ….buon compleanno mitici ragazzi del ’82 ….siamo sempre onorati e grati della gioia immensa che ci avete donato …….quando la Rai regalava ancora un servizio pubblico….
A cura di Massimo Moletti