Istituto Tumori: chirurgia robotica mininvasiva al 70%

Cresce l'innovazione

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Una svolta nella cura del cancro all’Istituto Nazionale dei Tumori (Int) di Milano con l’acquisizione del sistema chirurgico robotico Da Vinci Xi, che permetterà di portare al 70% l’impiego della chirurgia mininvasiva, già utilizzata nel 60% dei casi. Lo ha sottolineato oggi Ugo Pastorino, Coordinatore delle Ricerche in Chirurgia Toracica.

L’introduzione della tecnologia robotica ha comportato anche l’allestimento di una nuova sala operatoria dedicata e di un’équipe formata ad hoc composta da 8 anestesisti, 16 chirurghi, 14 strumentisti e 14 infermieri di sala. Gli interventi sono iniziati a giugno scorso. Ad oggi sono state coinvolte 6 diverse aree di chirurgia oncologica: Toracica, Epato-Gastro-Pancreatica, Urologica, Ginecologica, Colon-Rettale, Otorinolaringoiatrica.

“Si tratta davvero di un passo significativo – spiega Pastorino – Con il robot
concentreremo gli sforzi soprattutto nei casi in cui la toracoscopia tradizionale è limitata. Questo include interventi su tumori rari e complessi nel mediastino e sulla parete toracica, nonché la possibilità di affrontare noduli polmonari centrali, attualmente trattati con la chirurgia tradizionale open”.

“Nel caso di tumori testa-collo, col robot riusciamo ad accedere a regioni profonde attraverso la bocca, asportando in modo preciso e accurato masse tumorali che altrimenti richiederebbero approcci esterni molto più invasivi”, aggiunge Alessandro Gronchi, Direttore della Chirurgia dei Sarcomi e del Dipartimento di Chirurgia Oncologica.

Essendo l’INT un Istituto di ricerca (IRCCS), l’attività clinica verrà naturalmente affiancata anche dalla ricerca. A rendere possibile l’investimento è stata la donazione da parte di Veronica Gusa de Dragan, presidente di Veroniki Holding (la Spa che coordina il gruppo Dragan), unito all’impegno sostenuto da Int (per circa 900 mila euro) per la realizzazione della sala operatoria ad hoc e per l’individuazione dell’équipe dedicata.

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