MAGENTA – “Piena solidarietà agli amministratori di Magenta che non hanno fatto altro che applicare leggi e regolamenti comunali vigenti”. Così Silvia Scurati, consigliere regionale della Lega, interviene in merito alla decisione del Comune di Magenta di non concedere lo spazio per almeno 200 persone richiesto per la festa del Ramadan dalla locale comunità islamica.
“La comunità islamica magentina può minacciare ricorsi e appelli alla magistratura ma ciò non cambia la sostanza dei fatti ovvero che gli amministratori hanno agito basandosi sul rispetto delle norme che, nella loro città, regolano l’utilizzo degli spazi pubblici”.
“Cosa dovrebbero fare? Utilizzare due pesi e due misure per favorire la comunità musulmana? E’ evidente che la questione non ha a che fare con la discriminazione religiosa ma si tratta unicamente di applicare a tutti i cittadini, e quindi anche alle persone di fede islamica, quanto previsto dalle regole comunali”.
“Anche per questo – conclude Scurati – non posso che sostenere l’azione della giunta magentina e di tutti quei Sindaci che in casi analoghi hanno il coraggio di opporsi a questo tipo di richieste”.
“Ora siamo agli ultimatum per la costruzione delle Moschee. Pronti a far valere i loro diritti tenendo con la mano destra il corano e con la sinistra la Costituzione italiana. Gli islamici fingono di non capire che esiste una leggere regionale, la 2/2015, che regolamenta la costruzione di Moschee dettando dei requisiti specifici come quello dei posti auto e la congruità architettonica col resto del paesaggio. Oltre a questo esiste anche il documento di piano che nello specifico inquadra quanti luoghi di culto debbano essere presenti nel comune. Forse sono così infastiditi anche dal fatto che sia un sindaco donna a dir loro di “no”? La mia solidarietà va a Chiara Calati, primo cittadino di Magenta, che nonostante le continue intimidazioni legali da parte della comunità musulmana Abu Bakar, non si scosta di un millimetro dalla sua posizione: il piano dei luoghi di culto del comune non si tocca. Fa sorridere vedere che oggi gli islamici siano pronti a sventolare la Costituzione italiana, quando nella stessa ci sono principi come quello della parità di genere o della monogamia, da alcuni di loro molte volte disattesi.
Nessuno fin ora ha perseguitato o discriminato dai credenti islamici in Lombardia. Sia ben chiaro che nella nostra regione esiste una legge che regolamenta i luoghi di culto. È illegittimo costruire senza permessi. Varie sentenze del Tar non hanno mai sottolineato l’obbligatorietà di un sindaco a dover modificare il Plc in seguito a pressioni di enti religiosi’.
Lo dichiara Riccardo De Corato, ex vice Sindaco di Milano e Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia.