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Dall'archivio:

‘Intitoliamo la sala consiliare di Robecco a Beniamino Merlo’

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Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

ROBECCO SUL NAVIGLIO – “A nome mio e del gruppo consiliare Amiamo Robecco, siamo a chiedere al consiglio comunale di voler approvare la delibera di intitolazione della sala consiliare alla memoria del Cav. Beniamino Merlo, giร  sindaco per quattro mandati, ininterrottamente dal 1976 al 1995 e l’ultimo dal 1999, cui ricorre , il 5 luglio lโ€™undicesima anniversario della morte.

Ricordare questa figura, preclare esempio di virtรน civiche, abnegazione e dedizione alla propria comunitร  e dalla cifra morale unanimemente riconosciuta, in questo momento in cui sentimenti di antipolitica animano la gente ci sembra oltremodo doveroso.

Un nome che unisce, un nome indissolubilmente legato alla storia moderna di Robecco sul naviglio, un nome che riteniamo doveroso essere ricordato in questa aula per sempre”.

Questo il documento protocollato inย  Comune da Lele Cavallotti, consigliere di Amiamo Robecco, che punta a rendere il dovuto omaggio al sindaco piรน popolare del Dopoguerra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una proposta certamente saggia e condivisibile, cui noi aggiungiamo il bellissimo ricordo di Beniamino Merlo ‘vergato’ dal nostro Emanuele Torreggiani.

Un Uomo

Spalancando dell’appartamento la porta d’ingresso, le stampe a panorama di Robecco e le sue frazioni, in asse lungo la parete, subito chiamano l’occhio.

E, di lร  dalle vedute proprie, esse riflettono l’uomo che lรฌ, piantando timidi chiodi le appese.

Quello il suo mondo, si potrebbe dire e Sarร  anche cosรฌ. Ma il mondo che lui guardava era in funzione degli uomini.

Del nostro abitare.

Quindi il geometrico perimetro territoriale fuoriesce, di gran lunga, dalle stampe stilizzate, per aprirsi al vasto orizzonte della vita.

E dei suoi infiniti bisogni. Quest’uomo, Beniamino Merlo, andato in avanguardia come รจ destino comune, nei suoi vent’anni da sindaco ha traguardato programmi, prospettive, progetti. Costruzioni che servono alla comunitร  tutta.

Opere che permangono qui. Faceva l’operaio. Esigua la sua istruzione, pur tuttavia profonda la cultura nel vedere la realtร , quella in cui noi siamo immersi, ed il sapere discernere i bisogni dalle velleitร .

Egli appartiene a quel rango di uomini che abbracciano la politica per realizzare quei “progressi” che il paese necessita.

Tutto qui, e non sembri cosa da poco.

Al contrario. Quello che rimane parla di lui e di come eravamo prima, senza dubbio, molto piรน poveri”.

 

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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