Una mostra allestita dai ragazzi dell’Istituto Einaudi di Magenta dalle competenze più varie, a cominciare naturalmente dagli studenti del liceo Artistico. Una mostra che trasmette emozioni a non finire partendo dalla figura di Santa Gianna e che sarà visitabile al Centro Paolo VI fino al 13 maggio.
MAGENTA – “I ragazzi coinvolti hanno lavorato in modo sinergico – spiega la dirigente, professoressa Maria Grazia Pisoni – Un ringraziamento alla Comunità Pastorale che ci ha dato l’opportunità di allestire questa mostra. Gli studenti, nel corso dei loro studi, affrontano la tematica del territorio e delle figure di rilievo. Santa Gianna è una donna coinvolta a pieno titolo nel suo territorio. Sposa, madre, medico. Aspetti che hanno permesso ai nostri studenti di sviluppare tutti i lati della sua vita”. I temi sono tanti, complessi e quanto mai attuali. Dalla parità di genere, al lavoro, alle tematiche etiche. E’ stato realizzato anche un bellissimo e Book con tanto di raccolte di documentazioni di Santa Gianna, tra i quali una lettera sull’adolescenza.
Tema interessante quest’ultimo, ripreso durante l’omelia di monsignor Mario Delpini venerdì sera in basilica in occasione della chiusura della Porta Santa. Quest’oggi erano presenti anche il parroco don Giuseppe Marinoni e i docenti che hanno coordinato i ragazzi, il professor Andrea Contin di Discipline Pittoriche e il professor Matteo Lipari di Religione. I lavori sono i più vari e li possiamo ammirare a video. Ma questo speriamo sia solo lo stimolo per recarsi di persona a visitare la mostra al primo piano del Centro Paolo VI, accompagnati da qualcuno che sappia spiegarne il significato. Giulia, Andrea e Chiara sono soltanto tre delle studentesse e degli studenti che si sono impegnati in questo lavoro.
Dal ‘Miracolo della vita’ con una madre e un bimbo circondati dai fiori, all’omaggio alla scelta dolorosa e coraggiosa di Santa Gianna, al singolare omaggio alla paternità con un pinguino che cova le uova, a quello sull’infanzia. La maternità viene analizzata dal punto di vista più contemporaneo possibile. C’è il lato oscuro della donna, spesso colpevolizzata e oggetto di bersaglio e pregiudizi rappresentata da una figura sdraiata a terra senza braccia. E lavori che puntano sul dramma, fino all’aborto spontaneo. Una mostra che merita di essere vista ed apprezzata.