Incendio Torre del Moro, rinvio a giudizio per 13 imputati

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Il gup di Milano Ileana Ramundo ha rinviato a giudizio 13 dei 17 imputati per l’incendio della Torre dei Moro, il grattacielo di 18 piani che prese fuoco a Milano il 29 agosto 2021 assumendo, secondo le pm Mariana Petruzzella e l’aggiunta Tiziana Siciliano, le “dimensioni di un disastro” con la distruzione di 26 appartamenti, 13 auto e la morte di animali domestici.

Fra gli imputati che il 30 settembre 2024 dovranno affrontare la prima udienza del processo per disastro colposo, ci sono Alberto Moro per la Moro Costruzioni, general contractor, l’amministratrice della committente Polo srl, Stefania Grunzweig, Teodoro Martinez e Francisco Ybbarra Churruca, i due manager della Alucoil, il produttore spagnolo dei pannelli ‘Larson’, utilizzati per il rivestimento dei pilastri esterni e delle ‘vele’ dei parapetti lungo le facciate nella torre di via Antonini. Sentenza di non luogo a procedere con proscioglimento al termine di un’udienza preliminare durata 2 anni nei confronti di 4 persone, fra cui due vigili del fuoco. Secondo l’inchiesta, il “palazzo” si sarebbe trasformato “in una torcia” a causa di un “banale innesco accidentale”, partito dal balcone dell’appartamento C del quindicesimo piano, che ha provocato un incendio “ultrarapido” che in pochi minuti ha travolto l’intero edificio coinvolgendo edifici e aree circostanti.

Per la Procura di Milano sono stati commessi “macroscopici vizi di progettazione ed esecuzione” nelle facciate con pannelli altamente infiammabili “privi di qualsivoglia etichettatura” o “certificazione” e “valida classificazione al fuoco” che sarebbero stati scelti perché più convenienti, anche se non omologati. Nessuna vittima ma per gli inquirenti il merito fu della ‘fortunata’ data di fine estate – con molte famiglie lontane dal capoluogo lombardo – e della “maestria” dei vigili del fuoco e della “prontezza” di alcuni inquilini nell’avvisarsi reciprocamente su “WhatsApp”.

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