MILANO – I rifiuti di Milano bruciano ancora. Succede a Settimo Milanese, in via Sabin, dove, nella notte di martedì 9 luglio, è andato a fuoco un capannone di stoccaggio rifiuti grande circa 1.400 metri quadri. I Vigili del Fuoco, immediatamente intervenuti per spegnere l’incendio, hanno assicurato che il rogo non ha interessato i rifiuti tossici stoccati nell’altra ala del sito. Al momento impossibile stabilire se dietro le fiamme vi sia dolo oppure no.
Sul luogo Massimo De Rosa, membro dell’ufficio di presidenza della Commissione Speciale di Inchiesta Rifiuti di Regione Lombardia: “Il susseguirsi di questi episodi con inquietante regolarità, obbliga tutti noi a delle risposte. Da un lato abbiamo il dovere di potenziare i controlli, mettendo le forze dell’ordine nelle migliori condizioni possibili per portare avanti il proprio lavoro, dall’altro una riflessione sulla filiera è d’obbligo. Dobbiamo sapere quanti rifiuti produciamo e quali impianti lavorano allo smaltimento e in quali quantità, di modo da capire i motivi dell’esubero che porta allo stoccaggio e al conseguente rogo. L’obiettivo è trovare soluzioni che permettano di chiudere il ciclo vita dei prodotti attraverso il riciclo e il riutilizzo, limitando in questo modo la permanenza nei centri di stoccaggio” spiega il consigliere regionale.
L’intervento dei Vigili del Fuoco ha spento le fiamme e limitato l’espandersi della nube di fumo, tuttavia, stando alle prime ricostruzioni, potrebbero essere andati a fuoco anche rifiuti pericolosi come scarti farmaceutici e toner per stampanti: “Abbiamo depositato un accesso agli atti per conoscere i risultati delle analisi effettuate in loco da Arpa. Vogliamo essere certi che i cittadini di Settimo Milanese e di Milano non corrano il rischio di respirare fumi tossici” conclude De Rosa