Il patrimonio immobiliare ereditato dai figli di Silvio Berlusconi e’ pronto per essere messo in vendita. Del pacchetto di ville e terreni sul mercato, tra cui le proprieta’ in Sardegna e Villa Gernetto in Brianza, non fara’ pero’ parte, come viene confermato, Villa San Martino di Arcore, per decenni residenza dell’ex premier. D’altronde recentemente era stata la stessa Marina Berlusconi, in un’intervista, a rispondere cosi’ alla domanda sul futuro della dimora: “Villa San Martino deve rimanere viva: vogliamo che resti la sede di riunioni di lavoro, oltre che, naturalmente, il punto di incontro della nostra famiglia. E’ quello che lui avrebbe desiderato”.
“Nostro padre – aveva detto Marina Berlusconi nell’intervista a Bruno Vespa pubblicata nel suo ultimo libro ‘Il rancore e la speranza’ – amava la vita, la luce, il viavai delle persone. Villa San Martino deve rimanere così, viva: vogliamo che resti la sede di riunioni di lavoro, oltre che, naturalmente, il punto di incontro della nostra famiglia. È quello che lui avrebbe desiderato”. Insomma un punto fermo. E’ stato però dato il mandato di vendita anche per altri dei numerosissimi cespiti. Si parla di Villa Certosa in Sardegna, che avrebbe una stima fra i 250 e 300 milioni di euro che è di proprietà di Idra (una delle immobiliari che fanno riferimento alla holding Dolcedrago, che ha in pancia la maggior parte degli edifici) .
Sempre a Idra fanno riferimento Arcore e villa Grande a Roma, a Essebi Real Estate villa La Lampara a Cannes. Di Fininvest direttamente è la proprietà, oltre che di Villa Gernetto, del palazzo di via Paleocapa a Milano dove si trova la sede della società e dei terreni di Costa Turchese, vicino a Olbia. Ci sono poi proprietà che erano direttamente di Silvio Berlusconi, come Villa Campari a Lesa, sul lago Maggiore, quella di Antigua, villa Due Palme a Lampedusa, e oltre cento appartamenti a Milano.