Sono giorni di festa questi per Magenta. La Città, come di consueto, si fa bella in attesa delle celebrazioni per il 4 Giugno 1859. La ricorrenza del 166 esimo anniversario della Battaglia risorgimentale da cui partì l’Unità d’Italia chi affianca la 28 esima rievocazione storica che andrà in scena domenica 8 Giugno nello stupendo Parco di Villa Naj Oleari, rappresentano l’ideale ‘volano’ per rimetter in moto una Città e il suo territorio.
I lavori pubblici, il decoro urbano, le bandiere che iniziano a sventolare coi drappi alle finestre dei Magentini. In tutta questa concitazione, fin dall’anno scorso, manca un protagonista gentile, spesso discreto, che non amava i riflettori della ribalta, ma che c’era sempre e che, soprattutto, rispondeva sempre: presente!
Stiamo parlando di Aldo Belletta, a cui giustamente, insieme al Comandante di campo Antonello Rota – che ci ha lasciati anche lui nei mesi scorsi – saranno dedicate queste celebrazioni.
Stamani di buon’ora un amico ci ha mandato un po’ di immagini del buon Aldo. Che, inevitabilmente, ci hanno aperto il suo ‘file’. Il registro della memoria ci ha portato a soffermarci sull’impegno civile e su come Aldo, senza troppa retorica, avesse vera passione per la cosa pubblica.
Dalla Pro Loco, all’Università del Magentino, e prim’ancora la politica vissuta, come contributo e servizio per la crescita della sua Magenta e della sua comunità.
Aldo manca a tutti. Di sicuro, manca tantissimo al suo “fratello acquisito” Pietro Pierrettori. Ma manca a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo.
Oggi la redazione di TN si ferma per ricordarlo e riflettere su come alcune figure – benché autentici pilastri di un territorio – te le ricordi ancor di più quando vanno avanti. Perché hanno fatto sempre il loro dovere e anche più con una naturalezza disarmante.
Ciao Aldo, manchi