In morte di don Giampiero Baldi, già parroco di Casate e Turbigo

Era nato ad Abbiategrasso il 5 novembre 1937. Entrato in seminario prima a Seveso e poi a Venegono, era stato ordinato sacerdote il 25 febbraio 1961 dal cardinale Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI. La prima destinazione fu la parrocchia di Quinto Romano

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“Io non ho nulla da vantare presso di voi, né per origini né per storia, né per opere. Una cosa solo ho da dare: un po’ di fede che il Signore mi ha dato e che desidero mettere al vostro servizio, perché possiamo essere una parte della chiesa di Cristo, per il bene e la salvezza di tutti gli uomini”.
Con queste parole don Giampiero Baldi si rivolgeva alla comunità turbighese il giorno dopo la sua nomina a parroco: era il 22 aprile 1986, quando lasciando la comunità di Casate Ticino – a poche settimane dal suo venticinquesimo di sacerdozio – iniziava un nuovo e impegnativo incarico pastorale.
DON GIAMPIERO BALDI era nato ad Abbiategrasso il 5 novembre 1937. Entrato in seminario prima a Seveso e poi a Venegono, era stato ordinato sacerdote il 25 febbraio 1961 dal cardinale Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI. La prima destinazione fu la parrocchia di Quinto Romano, dove rimase come vicario parrocchiale fino al 1973. Il 16 settembre di quell’anno il cardinale Giovanni Colombo lo chiamò a ricoprire la carica di parroco di Casate Ticino. I tredici anni successivi furono caratterizzati da molteplici attività, l’ultima delle quali è fu la ristrutturazione della chiesa parrocchiale. Fu a quel tempo che chi scrive – che al tempo faceva il cronista – lo conobbe.
Il 21 aprile 1986, il cardinale Carlo Maria Martini, che era stato da poco a Turbigo per la sua prima Visita Pastorale, constatata la situazione del paese, scelse come successore di don Lino Beretta (morto il 4 gennaio 1986) proprio don Giampiero. Nello stesso anno del suo arrivo Turbigo si celebrava i cinquant’anni della consacrazione della chiesa parrocchiale e, per l’occasione, venne allestita una grande mostra sul patrimonio artistico e culturale conservato in parrocchia. E’ stato il primo parroco della comunità pastorale di Santa Maria in Binda.

Nella foto l’ingresso a Turbigo nel 1986

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