In morte di Antonio Bailetti, Medaglia d’Oro alle Olimpiadi di Roma del 1960

In tempi recenti la malattia lo ha allontanato dalla realtà, ma la sua gente non lo ha mai dimenticato e mancato di andare a trovarlo, proprio perché era entrato nell’anima del paese, quella che non muore mai anche col passare del tempo.

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TURBIGO – Una persona speciale, il nostro campione del ciclismo, medaglia d’oro, alle Olimpiadi di Roma del 1960 (100 Km cronometro a squadre). L’ultima volta che ci siamo visti, negli incontri che si fanno ogni due anni per il ‘Turbighese d’Oro’, (una sua iniziativa, diventata da poco istituzionale), mi diede una medaglietta con la seguente scritta: “A Giuseppe, con stima -Toni”. La conservo religiosamente in memoria di un atleta che ha fatto grande Turbigo. Insieme a Lino Braga, nel 2001, avevamo pubblicato un volumetto che raccoglie la sua storia sportiva coniugata con quella dell’altro campione turbighese, Raffaele Marcoli. Ci ringraziò al punto di farlo ristampare nel 2016 in occasione di un meeting, nel parco del palazzo De Cristoforis, che fece con i campioni del suo tempo (Zilioli, Balmamion, …).
Partecipò sempre alla vita sportiva del paese e assunse la carica di Capitano nella famosa contesa tra il ‘Turbigh in su’ e il Turbigh in giò’.
In tempi recenti la malattia lo ha allontanato dalla realtà, ma la sua gente non lo ha mai dimenticato e mancato di andare a trovarlo, proprio perché era entrato nell’anima del paese, quella che non muore mai anche col passare del tempo.

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