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‘+++ In Francia hanno trovato il farmaco anti virus: la Clorochina +++

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Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

 

PARIGI – Da anti-malarico ad anti-Covid. Dopo un primo studio cinese, la vecchia clorochina, farmaco contro la malaria ormai ’60enne’, è stato testato in Francia su pazienti con coronavirus, con risultati che fanno parlare l’autore della sperimentazione – l’infettivologo Didier Raoult dell’istituto Méditerranée Infection di Marsiglia – di “rivoluzione”. Il farmaco infatti, è stato somministrato a 24 pazienti e, dopo soli sei giorni, ben tre quarti dei 24 pazienti non erano più positivi al virus.

E ancora: in combinazione con l’antibiotico azitromicina, specifico contro la polmonite batterica, il trattamento ha totalmente guarito i pazienti dopo una settimana, mentre il 90% dei malati che non avevano assunto farmaci era ancora positivo. La comunità scientifica francese però smorza i toni, criticando soprattutto l’esiguo numero di pazienti testati e la mancanza di protocolli scientifici rigorosi.

      La clorochina avrebbe due effetti per accelerare l’eliminazione del virus, spiega Raoult in esclusiva a Les Echos: modificherebbe prima l’ambiente acido del vacuolo della cellula, un piccolo sacchetto di liquidi protetto dalla membrana che serve da tana per i virus.
Aumentando il suo pH, l’equilibrato ecosistema di questo ‘rifugio’ del virus viene ad essere ‘scombussolato’ e viene così impedita l’azione degli enzimi coinvolti nel meccanismo cellulare utilizzato dal virus per replicarsi.
      Nel 2016, un team di ricercatori dell’Istituto Pasteur aveva già scoperto che l’inibizione di una classe di enzimi, cosiddetti calpein, contribuiva a limitare l’infezione del tessuto polmonare da parte di un virus influenzale stagionale (H3N2) o pandemico (H5N1). Mustapha Si-Tahar, co-autore dello studio, aveva infatti dimostrato che questi enzimi venivano attivati dal virus che “aumenta il calcio intracellulare e la risposta infiammatoria. Inibire questi enzimi quindi – secondo il ricercatore – riduce la capacità del virus di replicarsi nelle cellule epiteliali respiratorie (le cellule che rivestono i nostri polmoni)” affermava sull’American Journal of Physiology a gennaio 2016. La clorochina non solo bloccherebbe questo meccanismo ‘infernale ‘ – si legge ancora su Les Echos – ma promuoverebbe anche l’apoptosi, la cosiddetta morte cellulare programmata, un meccanismo genetico che protegge il corpo dalle infezioni ordinando alle cellule infette di autodistruggersi.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

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