― pubblicità ―

Dall'archivio:

In autostop fino ad Arconate per stringere la mano a Mario Mantovani: ‘Grazie, Sandra’

+ Segui Ticino Notizie

Ricevi le notizie prima di tutti e rimani aggiornato su quello che offre il territorio in cui vivi.

Attenzione: questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie.

Potrebbe contenere informazioni obsolete o visioni da contestualizzare rispetto alla data di pubblicazione.

ARCONATE Una piccola storia quotidiana, in apparenza trascurabile, ma che a ben vedere (e meglio leggere, ‘tra le righe’) ha qualcosa di straordinario. L’ha raccontata su Facebook Mario Mantovani, e noi ve la riproponiamo integralmente. Fidatevi, ne vale la pena.

“Ho migliaia di episodi della mia vita che mi piacerebbe raccontare, piccoli e grandi momenti vissuti in Italia e all’estero, in aule parlamentari e in missioni, poi, però, l’amor proprio litiga con un certo pudore personale e ci rinuncio. Ma uno su tutti, il più recente e semplice, toccante nella sua freschezza, mi piace raccontarlo”, esordisce il carismatico leader politico lombardo di FDI.

“La signora Sandra, che non conoscevo, aveva preso appuntamento con la mia segreteria, l’ho accolta nel mio ufficio di sempre, ad Arconate. Mi aspettavo da lei qualche ‘richiesta’, (chi mi conosce sa che sono a disposizione per ciò che posso). Ed invece no, nessuna richiesta: la signora Sandra è venuta solo per stringermi la mano personalmente. “Ho letto la storia della sua persecuzione giudiziaria, della guerra che lo Stato, attraverso le sue istituzioni, le aveva dichiarato” mi ha detto, “una guerra che lei ha vinto, con perseveranza, con coraggio, riaffermando la sua onestà e riprendendosi la sua vita. Abito nell’hinterland milanese e per arrivare da lei ho preso quattro mezzi ‘stamattina: il treno, poi la metropolitana, poi l’autobus sino a Busto Garolfo, e da lì, per la prima volta nella mia vita, ho fatto l’autostop per arrivare puntuale all’appuntamento. Ma mi sentivo nell’animo di venire a congratularmi personalmente con lei, perché ha saputo difendere con tutte le forze, ma senza clamore, il senso di libertà nella nostra Nazione. Lei, per me, è un eroe!” Ci siamo stretti la mano, forse non ci rivedremo mai più, ma questo episodio mi ha scaldato il cuore: un gesto di civiltà che esorta alla speranza, e all’impegno per una società più giusta e più umana. Grazie Sandra”.

Eh si. E’ una storia che valeva la pena di essere raccontata.

Questo articolo fa parte dell'archivio di Ticino Notizie e potrebbe risultare obsoleto.

■ Prima Pagina di Oggi