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Imprese sociali in Italia: sono mezzo milione di addetti, per lo piĆ¹ donne e persone svantaggiate

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Economia sotto lā€™ombrellone, la rassegna dedicata ai temi di attualitĆ  affronta il nodo di uno sviluppo inclusivo attraverso le testimonianze di tre importanti realtĆ  friulane: il consorzio COSM, la cooperativa Lybra e LegacoopSociali.Ā Ā 

Ā«Le imprese sociali, cooperative e non, che devono avere come obiettivo statutario lā€™interesse generale della comunitĆ , sono in netta crescita: in Italia ci sono 16mila imprese sociali (95% delle quali nella forma di cooperative sociali), con 460mila addetti, in maggioranza donne, con ricavi pari a circa 15 miliardi di euro. Un vero e proprio sistema imprenditoriale, dunque, che, perĆ², ĆØ ancora molto poco conosciuto e troppo spesso sottovalutato, nonostante, ad esempio, i due terzi dei servizi di welfare prestati in Italia siano garantiti da imprese socialiĀ».

Lo hanno chiarito gli esperti intervenuti al terzoĀ Ā incontro dellā€™edizione 2022 della rassegna ā€œEconomia sotto lā€™ombrelloneā€, in svolgimentoĀ Ā a Lignano Sabbiadoro e moderata dal giornalista di Eo Ipso, Carlo Tomaso Parmegiani, che si sono confrontati sul tema ā€œVerso unā€™economia inclusiva: il ruolo delle imprese socialiā€:Ā Ā Cristiano Cozzolino, presidente della cooperativa sociale Lybra di Trieste che con 60 soci-lavoratori fornisce servizi socioeducativi, sociosanitari, inclusione sociale e di social housing, Paolo Felice, presidente di LegacoopSociali Fvg lā€™associazione maggiormente rappresentativa della cooperazione sociale in Friuli Venezia Giulia e Michela Vogrig, presidente del consorzio C.O.S.M., nato nel 1993 per supportare la deistituzionalizzazione dellā€™ospedale psichiatrico di Udine, secondo le idee portate avanti da Franco Basaglia, e che oggi riunisce 19 cooperative sociali del Friuli Venezia Giulia attive in molti settori diversi con quasi 4mila lavoratori

Ā«Il punto che distingue le imprese sociali dal volontariato ā€“ ha chiarito Paolo Felice ā€“ ĆØ proprio lā€™approccio imprenditoriale che spinge le imprese sociali a realizzare utili, non per fini di lucro, ma per reimpiegarli in attivitĆ  nellā€™interesse generale della comunitĆ . In Friuli Venezia Giulia, in particolare, le imprese sociali sono 210, con circa 15mila addetti, dei quali 800 circa sono persone svantaggiate (con unā€™invaliditĆ  superiore al 46%) e generano un fatturato di 600 milioni di euroĀ».

Le imprese sociali sono in massima parte cooperative sia di tipo A, e quindi cooperative di operatori che si occupano di riabilitazione nellā€™ambito della disabilitĆ , della salute mentale, dellā€™assistenza a minori e anziani, sia di tipo B, e quindi cooperative di inserimento lavorativo che devono impiegare almeno il 30% di persone in condizioni di svantaggio come, ad esempio, invalidi, carcerati, persone in cura per dipendenze, ecc.

Ā«I servizi che le imprese sociali forniscono ā€“ ha spiegato Michela Vogrig ā€“ sono di molti tipi, si va dalle pulizie alla manutenzione del verde, dai call center alla tipografia dalla ristorazione fino alla produzione di componentistica meccanica e molto altro ancora. Servizi che sono prestati in ospedali, enti pubblici, scuole e via dicendo senza che gli utenti se ne rendano conto. Proprio il fatto che gli utenti non colgano la differenza con servizi prestati da imprese non sociali ā€“ ha aggiunto la presidente di Cosm ā€“ ĆØ un nostro grande orgoglio perchĆ© sfata quel pregiudizio, purtroppo ancora diffuso, che tende a vedere le imprese sociali come imprese di serie b, mentre sono in tutto e per tutto imprese gestite con professionalitĆ , ma che hanno nellā€™utilitĆ  sociale e non nello scopo di lucro il loro motivo di esistereĀ»

Dal canto suo, Cristiano Cozzolino ha ricordato come Ā«spesso le cooperative e le imprese sociali, come la nostra nascono dallā€™iniziativa di pochi che vogliono realizzare qualcosa che abbia un impatto positivo sul territorio, rendendo protagoniste dellā€™attivitĆ  imprenditoriale, del proprio lavoro e di un percorso di cittadinanza attiva persone che raramente riescono a esserlo. Con una cittadinanza in cui, anche a causa della pandemia, il disagio e le condizioni di svantaggio, sono in drastico aumento e nella quale la popolazione anziana ĆØ in continua crescita, il ruolo delle imprese sociali non va dunque trascurato perchĆ© molto spesso per alcune persone sono una delle poche occasioni, se non lā€™unica, di trovare un lavoro, un ruolo nella societĆ  e una vita serenaĀ».

Le imprese sociali, la cui grande utilitĆ  ĆØ stata significativamente riconosciuta e sostenuta sia dallā€™Agenda Onu 2030 con lā€™obbiettivo 8Ā°, sia dalĀ Piano dā€™azione per lā€™economia sociale approvato dalla Commissione Europea a dicembre 2021, hanno trovato una sistematizzazione, seppur con qualche eccessiva complicazione burocratica, anche nella riforma nazionale del Terzo Settore, ma continuano purtroppo a essere poco considerate.

Ā«In tal senso ā€“ hanno sottolineato i tre relatori -, va rimarcato come purtroppo in molti Paesi gli auspici e le indicazioni dati dalle organizzazioni internazionali trovino un accoglimento scarso o incompleto. In Italia, tutto sommato, la situazione ĆØ piuttosto buona perchĆ© abbiamo una normativa abbastanza completa tesa a favorire la nascita e la crescita delle imprese sociali, con finanziamenti interessanti, anche se troppo spesso sottoposti a vincoli burocratici e a lungaggini difficilmente sostenibili dalle imprese sociali, soprattutto se piccole. Rimane, tuttavia, stupefacente ā€“ hanno concluso Vogrig, Felice e Cozzolino ā€“ come nella campagna elettorale in corso il tema della cooperazione e dellā€™impresa sociale sia quasi totalmente assente. Certo il nostro ĆØ un mondo complesso e variegato di non facile lettura e difficilmente inseribile in ā€œslogan elettoraliā€, ma lascia basiti il fatto che un settore che riguarda quasi mezzo milione di persone e ha unā€™importanza sociale (e anche economica) innegabile sia quasi ignorato nei programmi dei vari partitiĀ».

 

Economia sotto lā€™Ombrellone 2022Ā ĆØ organizzata da EoIpso con il patrocinio del Comune di Lignano Sabbiadoro e Turismo FVG, in partnership con Greenway, Legacoop, Cosm e Lybra e con il sostegno di Cia, Lignano Banda Larga, Calzavara, Triveneto Servizi, IsCopy, Glp e Confindustria Udine. Partner tecnici: Pineta Beach, Lignano Pineta Spa, Hotel Ristorante President e Porto Turistico Marina Uno. Media Partner: Scriptorium Foroiuliense.

 

 

 

 

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