MILANO – Il 45 per cento delle imprese usa l’IA per generare contenuti sul web, il 18 per cento per analisi previsionali, il 16 per cento per la pubblicita’ online, il 15 per cento utilizza Chatbot (software che simulano una conversazione con un essere umano), il 6 per cento usa l’intelligenza artificiale per campagne di email marketing.
L’IA aiuta nell’efficienza/velocita’ (45 per cento), nel risparmio di tempo e di denaro (35 per cento), ma anche nel miglioramento della qualita’ del lavoro (20 per cento). Frena l’adozione di soluzioni d’intelligenza artificiale soprattutto la mancanza di competenze (51 per cento), ma ci sono anche dubbi sull’affidabilita’ (30 per cento). Le preoccupazioni etiche vengono indicate dal 27 per cento delle imprese; la mancanza di tempo per implementare le soluzioni di IA e i costi rispettivamente dal 21 e 19 per cento. Il 48 per cento delle imprese prevede di utilizzare strumenti di intelligenza artificiale, il 52 per cento no. Il 55 per cento li effettuera’ (in particolare entro il 10 per cento del fatturato per il 29 per cento, dal 10 al 30 per cento per il 17 per cento).
Il 45 per cento non prevede di farne. Per il 62 per cento l’IA fara’ perdere posti di lavoro, ma il 61 per cento ritiene che si creeranno nuove professioni. La minaccia per la privacy e’ segnalata dal 62 per cento dei rispondenti. “L’intelligenza artificiale e’ un progresso inevitabile.
Se ben utilizzata e soprattutto se sviluppata con regole chiare e normative globali che ne garantiscano limiti etici, di attenzione al lavoro e di tutela della privacy, e’ una grande opportunita’ per molti settori – dichiara Marco Barbieri, segretario generale Confcommercio Milano Lodi Monza e Brianza – Sfruttare l’IA per creare tool e strategie che si integrino con processi aziendali gia’ esistenti, puo’ diventare una leva decisiva per il successo di un’azienda e un vantaggio competitivo sui mercati internazionali. Per questo motivo e’ fondamentale fornire agli imprenditori le competenze e il know how necessari per poter cogliere e sfruttare efficacemente questo strumento che rivoluzionera’ il futuro”.
Il 28 per cento delle imprese utilizza gia’ strumenti di intelligenza artificiale (IA) e il 54 per cento ritiene nel complesso importante adottare soluzioni di intelligenza artificiale per il proprio business. Emerge dall’indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza (dati elaborati dall’Ufficio Studi) con le risposte di 505 imprese del terziario (per il 94 per cento fino a 50 addetti, il 4 per cento fino a 249, il 2 per cento con piu’ di 250 addetti) in prevalenza nei servizi alle imprese (22 per cento) e nel commercio al dettaglio non alimentare (22 per cento).
Nel complesso l’informazione su questo tema e’ insufficiente: la maggioranza, 52 per cento, si ritiene poco informata (per nulla solo l’8 per cento); il 39 per cento abbastanza informata, il 9 per cento molto informata. Nell’atteggiamento delle imprese sull’espansione dell’utilizzo dell’IA, prevale l’ottimismo (54 per cento). Le affermazioni maggiormente condivise dagli operatori riguardo all’intelligenza artificiale sono: un progresso inevitabile (81 per cento); dara’ supporto ai compiti ripetitivi (79 per cento); fara’ risparmiare tempo, comportera’ piu’ efficienza (78 per cento); consentira’ alle imprese di ottimizzare i propri investimenti. L’utilizzo gia’ in corso degli strumenti d’intelligenza artificiale (28 per cento) riguarda soprattutto le attivita’ di servizi alle imprese (58 per cento). E il 54 per cento del totale delle imprese (20 per cento molto, 34